COMMIATO DELL’ASSOCIAZIONE CANTE DI MONTEVECCHIO

L’Associazione vuole ricordare la figura di Suor Ottorina Mega, Madre Superiora e suora dell’Istituto Cante di Montevecchio per cinquant’anni, nel giorno della sua scomparsa.

L’Istituto Cante di Montevecchio nasce nel 1919 per opera di un comitato promotore composto dalla Duchessa Olga di Montevecchio e dalla N.D. Luisa Palazzi Gisberti. Le nobildonne vollero questo Istituto dedicato alla memoria di Cante, giovane rampollo deceduto in guerra, e destinarono l’Istituto all’accoglienza di bambini in grave difficoltà e fanciulli affetti della tubercolosi, malattia al tempo assai diffusa, affidandone la gestione alle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto.

Eletto ad Ente Morale nel 1939, con il passare del tempo e diminuendo la rilevanza della malattia sino al suo completo debellamento, l’Istituto ha continuato ad occuparsi bambini in stato di necessità.

L’attuale Associazione Cante di Montevecchio Onlus è rimasta luogo di accoglienza delle fragilità per bambine e dei bambini, ragazze e ragazzi, donne vittima di violenza e anziani non autosufficienti.

Ci ha lasciati suor Ottorina Mega.
Arrivata a Fano all’inizio degli anni ‘50, prima come semplice suora poi come storica superiora, è rimasta all’Istituto Cante di Montevecchio fino al 2001, anno in cui le religiose si sono ritirate dalla struttura.
La nostra città deve molto a questa donna. Non solo Fano, ma anche la provincia, l’intera Regione e con essa tutto il centro Italia che ha “affidato” al Cante la sorte di giovani vite bisognose di cura. Un’esistenza, quella di Madre Ottorina, completamente dedicata all’accoglienza e all’assistenza di bambini e famiglie in difficoltà di salute ed economiche, in tempi in cui le difficoltà spesso sconfinavano nell’impossibilità di sopravvivere.
Il Cante di Montevecchio si identifica in suor Ottorina, perché per tutti lei è stata “il” Cante di Montevecchio. Sempre disponibile ad affrontare qualsiasi difficoltà, noncurante dei sacrifici suoi e delle altre sorelle, ha accolto, allevato, educato e restituito alla vita centinaia di bambini.
La nostra Associazione, con amarezza e tanta ammirazione, si congeda da questa donna eccezionale con la serenità di pensarla accanto al suo amato fratello e di nuovo insieme al Comm. Giovanni Di Bari, al dottor Caselli, a Don Guido Berardi e Don Achille, uomini con cui ha condiviso buona parte della sua vita e della sua missione.

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