DA FANO A LONDRA… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa settantatreesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Angelina Luzi, che dal 2003 vive a Londra nel Regno Unito.
Ciao Angelina, come mai ti sei trasferita all’estero e qual è la tua attività?
<Mi ha spinto la passione per la musica e per il canto, infatti sono cantante di professione. Ho appena rilasciato il mio nuovo album solista, “Untold”, ed insegno musica alle persone più disagiate per aiutarle ad esprimersi ed avere una valvola di sfogo creativa>.
Dove stai di preciso e quali sono le sue particolarità?
<Mi sono appena spostata a Camberwell, comunque restano sempre in zona 2 a sud-est di Londra. Mi piace molto questa parte del fiume, molto verde e familiare, amichevole, creativa e, aggiungerei, autentica. Conosco diverse cooperative con gente creativa, trasmettono una sensazione di comunità che ho sempre cercato e fortunatamente trovato a dispetto della frenesia che generalmente caratterizza una metropoli in continuo mutamento come Londra. Ho molti amici qui e giri musicali, quindi la sento più casa per me>.
Cosa ti manca di Fano?
<Mi mancano sicuramente il mare, il sole, il buon cibo e soprattutto la mia famiglia. Mi manca anche spostarmi in bici comodamente, ed arrivare dappertutto in poco tempo. A volte mi manca lo stile di vita più rilassato, fare programmi con amici anche un po’ all’ultimo ed incontrarli con più facilità. E anche se quando abitavo a Fano sentivo che avevo bisogno di nuovi stimoli e di una maggiore apertura mentale, ritorno spesso così da vivere al meglio entrambi i posti. Diciamo che ci sono pro e contro ovunque, però la trovo molto soggettiva la cosa. Il fatto di essere una lavoratrice indipendente mi dà per fortuna l’opportunità di viaggiare spesso, per cui specialmente in estate ne approfitto per godermi Fano e la famiglia>.
Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?
<Avendo mia mamma, Christine Springall, madrelingua, ho iniziato sin da piccola a parlare inglese, quindi non ho avuto alcun problema di ambientamento in questo senso. Per i primi anni però ho sofferto un po’ di solitudine, dovendo rifarmi tutto un nuovo giro di amicizie e relazioni sociali, legate anche alla musica, in una realtà che va ai mille all’ora. A Londra le cose cambiano continuamente, le persone vanno e vengono e mediamente per raggiungere qualcuno ti ci vuole un’ora. Il vero senso di appartenenza ad un posto credo che si crei solo col tempo e con il formarsi di rapporti ed esperienze, che è poi ciò che fondamentalmente ognuno di noi cerca>.
C’è qualcosa che porteresti dal Regno Unito?
<Apertura mentale, un po’ più di grinta e positività, in particolare per i giovani che hanno bisogno di sognare in grande. Porterei inoltre i miei amici, la musica, la creatività e le tante culture con cui crescere e confrontarsi. E anche quel menefreghismo sul giudizio della gente, che ti rende maggiormente libero di essere te stesso>.
Quali posti di Fano pensi possano affascinare un inglese?
<Sicuramente tutto il centro storico, dall’arco d’Augusto alla piazza XX Settembre, anche con i suoi i colori del mercato del sabato mattina, fino alla Fano sotterranea. Li accompagnerei al mare al Lido per mangiarsi un gelato, a prendere una Moretta al Bar del Porto, a fare una passeggiata lungo il porto sino alla Sassonia ed a gustarsi una pizza da qualche parte. Tra l’altro noto che ogni volta che torno spunta un locale nuovo e vederla mutare, espandersi e migliorare mi fa davvero piacere>.
Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?
<Direi Brick Lane, Victoria Park, Richmond e più a sud Lulworth Cove e la Jurassic Coast>.
Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?
<Solo un buon Sunday Roast merita! (ndr risata>.