DA FANO A LONDRA… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa settantasettesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Valentina Solazzi, che dal 2008 vive a Londra in Inghilterra.
Ciao Valentina, come mai hai deciso di andare a vivere all’estero e qual è la tua attività?
<Dopo essermi laureata in lingue per l’impresa ad Urbino, il mio grande desiderio era quello di vivere un’esperienza all’estero prima di iniziare a cercare lavoro in Italia. Il piano era quello di andare a Londra, praticare l’inglese, rimediare un lavoretto e nel giro di massimo tre mesi rientrare. Invece… dopo 16 anni sono ancor qui! Appena arrivata, nel 2008, ho lavorato nella ristorazione, ma, una volta decisa a restare, mi sono orientata verso qualcosa che si avvicinasse di più al mio percorso di studi. Dapprima ho trovato occupazione nell’ufficio contabilità di una banca italiana, rimanendoci 5 anni, mentre da 9 sono responsabile dell’ufficio contabilità, amministrazione e finanza di una filiale del gruppo italiano Maire Tecnimont. Maire Tecnimont è una multinazionale leader nei servizi di ingegneria per la progettazione e realizzazione di impianti nel settore oil & gas, che più di recente è entrata anche in quello dell’energia rinnovabile. La società londinese si occupa in particolare della gestione del personale espatriato nei vari progetti nel mondo, dal reclutamento, alla negoziazione contrattuale, mobilizzazione ed assunzione. L’anno scorso è stata aperta una sede distaccata anche ad Abu Dhabi, così ogni tanto faccio un viaggetto verso il caldo! (ndr risata)>.
Dove stai di preciso e quali sono le sue particolarità?
<Sto nella zona di Victoria, dunque molto vicina alle principali attrazioni. Molti potrebbero pensare quindi che sia sempre piena di turisti, di caos, di traffico, di rumore, e questo, in parte, è vero. Il bello di questa città è però che dietro l’angolo si nasconde sempre qualcosa di diverso, come la tranquillità delle stradine con le tipiche case inglesi, le caffetterie per un ottimo weekend brunch o una piacevole passeggiata sul Tamigi>.
Cosa ti manca di Fano?
<Sicuramente la mia famiglia, la quotidianità di casa ed i pranzi della domenica tutti insieme. A casa siamo in tanti, sicché quando torno è un po’ una “festa”. O almeno io la vivo così, ma spero lo sia anche per loro! (ndr risata). Mi manca l’estate, la sicurezza di svegliarmi con il sole… ecco, su questo non riuscirò mai ad abituarmi. Mi mancano poi gli amici di sempre, le chiacchiere sotto l’ombrellone, le camminate in centro e la familiarità dei posti in cui sono cresciuta>.
Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?
<All’inizio sì, non riuscivo a trovare casa, o meglio una stanza in condivisione dato che il budget era molto basso all’epoca. Per fortuna però un’amica di Fano che già ci abitava da un po’ mi aiutò tantissimo, ospitandomi per il primo mese. Poi arrivò casa ed a seguire il lavoro, dopodiché, come dicono qui, “the rest is history”. La multiculturalità di questa metropoli mi ha sempre affascinato, ed ho avuto il privilegio di lavorare, vivere e condividere questi anni con tante nazionalità diverse e conoscere differenti culture. Questo mi ha spinto a viaggiare ed a scoprire tanti nuovi posti nel mondo. Inoltre ho stretto forti amicizie, alcune delle quali hanno fatto la scelta di restare a Londra. Insomma… gli amici sono un punto fermo, la nostra famiglia acquisita>.
C’è qualcosa che porteresti dall’Inghilterra?
<Gli spazi verdi di Londra, che sono un luogo di svago e ritrovo per tanti specialmente con l’inizio della bella stagione. I teatri, i musei e la facilità di accesso agli eventi culturali. La possibilità di muoversi coi mezzi pubblici, senza dover essere per forza motorizzati. La burocrazia inglese, molto meno articolata di quella italiana. E… il tè delle 5! (ndr risata)>.
Quali posti di Fano pensi possano affascinare un inglese?
<Sicuramente l’attrazione principale è il nostro centro storico, da scoprire partendo dall’arco di Augusto e procedendo con mura romane, corte malatestiana, teatro, piazza XX Settembre e fontana dalla Dea Fortuna. Consiglierei anche una visita alla Fano sotterranea e l’esperienza della Fano dei Cesari, un evento che ho sempre vissuto con grande entusiasmo. Infine, ma non da ultima, l’accoppiata colazione in centro al sabato mattino e mercato… una tappa fissa per me quando torno!>.
Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?
<Diciamo che ce ne sono numerosi, ma a Londra uno dei miei posti preferiti è St James Park coi suoi giardini sempre curati e la sua varietà faunistica. Si possono infatti ammirare pellicani, aironi, ed i più ”paparazzati” scoiattoli. A St James ho anche campeggiato per l’ultimo Giubileo della Regina e l’incoronazione di Re Carlo, esperienze uniche, divertenti e dove si respiravano le tradizioni del Paese. Negli ultimi anni ho avuto poi modo di conoscere meglio la regione del Kent, perché il mio compagno è di lì. Ci dividiamo tra Londra e Broadstairs, una cittadina nel south east dell’Inghilterra che si affaccia sul Mare del Nord. Certo non è il nostro mare, però a Broadstairs è un po’ come sentirsi a casa. Inoltre si possono trovare tanti negozietti tipici, ottimi ristorantini a gestione familiare e la casa dove lo scrittore Charles Dickens trascorse alcuni periodi della sua vita>.
Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?
<Sicuramente consiglierei il classico Fish and Chips e il Sunday Roast, ovvero l’arrosto della domenica, magari in un bel gastro pub nella campagna inglese. Ma forse sarebbe meglio chiedersi che piatti caratteristici fanesi far provare ad un inglese! (ndr risata)>.