Vitruvio e Petrarca, tra lingua e architettura

Una nuova iniziativa del Centro Studi Vitruviani è in programma a Fano, alla Mediateca Montanari, mercoledì 18 dicembre 2024, alle ore 16.30.

Nel 650° anniversario della morte di Francesco Petrarca l’istituzione fanese propone infatti una giornata di studi sul tema “Vitruvio e Petrarca, tra lingua e architettura”, per scoprire meglio il rapporto tra due autori apparentemente così lontani e diversi ma anche sorprendentemente vicini.

Vitruvio, com’è noto, è stato pienamente riscoperto con il Rinascimento i cui grandi artisti, da Francesco di Giorgio Martini a Leon Battista Alberti, da Raffaello a Leonardo, da Cesariano a Palladio lo avevano come loro maestro e guida.

Ma Vitruvio era noto e studiato già in epoche precedenti, la sua opera circolava anche nell’alto medioevo negli ambienti colti come la corte carolingia e nelle botteghe e nei cantieri in forma di epitomi e stralci. Anche Francesco Petrarca leggeva il De Architectura, come ci dimostra un codice da lui stesso annotato, una copia del quale è oggi conservata alla Biblioteca Bodleiana di Oxford.

Per raccontarci questo speciale rapporto e per parlarci di questo codice interverranno Giulia Perucchi (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)

Petrarca e il De architectura, Anna Falcioni (Università di Urbino Carlo Bo)

Coluccio Salutati e Francesco Petrarca nella corte dei Malatesti, Andrea Felici (Università di Urbino Carlo Bo) Petrarca e Vitruvio: l’idea di architettura tra passato e presente e Marco Biffi (Università di Firenze) Il De architectura nel primo umanesimo: da Petrarca alla traduzione escorialense.

L’incontro è coordinato da Oscar Mei (Università di Urbino Carlo Bo), coordinatore scientifico del Centro Studi Vitruviani.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, l’Accademia della Crusca, l’Accademia delle Arti del Disegno, l’Università degli Studi di Firenze – DILEF Dipartimento di Lettere e Filosofia e il Centro Studi Malatestiani di Fano ed ha il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Fano della Fondazione CariFano e dell’Università Politecnica delle Marche.

Potrebbero interessarti anche...