A FANO JAZZ BY THE SEA LA MUSICA FATTA DI TANTE MUSICHE

Lunedì 22 luglio, la XXXII edizione di Fano Jazz By The Sea vede il ritorno al Festival, dopo diversi anni, di una personalità di spicco di una “musica fatta di tante musiche”: il suonatore di oud e vocalist di origine tunisina Dhafer Youssef, che presenterà il recente progetto Streets of Minarets, incrocio tra suoni e culture dagli inebrianti profumi mediorientali. Sul Main Stage allestito alla Rocca Malatestiana (ore 21.30). Dhafer Youssef sarà coadiuvato dal pianista spagnolo Daniel Garcia, dal bassista Swaeli Mbappe e dal batterista Tao Ehrlich, tutti musicisti d’eccellenza. 

Il programma della giornata comprende anche due appuntamenti al Jazz Village: il concerto sullo Young Stage del gruppo Nausyqa (ore 19.45) e la performance dei Trrmà per Cosmic Journey (ore 23).

Dhafer Youssef

Dhafer Youssef è una delle personalità iconiche di una musica cosmopolita, dove nel suo caso la tradizione mediorientale si incontra con il jazz, con l’elettronica e altro ancora. Nato a Taboulba, in Tunisia, ha vissuto in varie nazioni europee, Italia compresa. Il suo strumento è l’oud, il liuto arabo, simbolo di tutta la cultura musicale che dal Nord Africa si protende verso l’Asia. Nel suo inesausto girovagare tra luoghi e suoni diversi, Dhafer Youssef ha stretto proficui sodalizi con innumerevoli musicisti, da Paolo Fresu allo scandinavo Bugge Wesseltoft, dall’americano Jon Hassell al tedesco Markus Stockhausen, solo per fare qualche nome. 

In Streets of Minarets – dl titolo del suo ultimo album realizzato con i contributi di illustri superstar come Herbie Hancock, Marcus Miller e Dave Holland – Dhafer Youssef conduce l’ascoltatore in un viaggio davvero unico, rivelando ancora una volta la sua natura di creatore in costante divenire. Rifuggendo da ogni esotismo, il musicista tunisino delinea nuove e variegate visioni musicali anche grazie all’uso della propria voce, di grande profondità espressiva.  Nel suo ispirato percorso evidenzia ritrovate influenze e contaminazioni che vanno dal jazz degli anni ’50 al rock degli Eighties, da delicati tocchi di musica brasiliana e caraibica a sinuose e sfuggenti melodie indiane.

Nausyqa

Nausyqa – ovvero Antonio Moreno alla tromba, Miguel Valente al sax, Jelle Willems al piano, Richard Nacinelli al basso elettrico e Pedro Nobre alla batteria – è un progetto musicale in continua ricerca di mondi sonori immersivi. Il quintetto è di base ad Amsterdam, anche se i musicisti che ne fanno parte provengono da paesi diversi, Italia, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi. Ispirato dallo spirito avventuroso dal film di animazione “Nausicaa della Valle del Vento” di Hayao Miyazaki, il gruppo coniuga la musica acustica con l’elettronica. Il sound è una miscela di post-rock, groove audaci, improvvisazioni viscerali e paesaggi sonori eterei. La lunga lista di fonti di ispirazione comincia dalla musica da film e include il drum’n’bass, il lavoro di produttori come Floating Points e di compositori come Steve Reich e Messiaen, fino ai ritmi fluidi e frenetici del flamenco.    

Trrmà è un duo di musica elettronica composto da Giovanni Todisco (batteria) e Giuseppe Candiano (live electronics). Influenzati dalla più ricercata scena di beatmaking, la coppia esplora gli spazi tra i più svariati generi tra jazz e bass music, tra jungle e footworks e rielabora una personale forma di “soundsystem culture” attraverso la prospettiva di una live band. Trrmà ha pubblicato diversi dischi per etichette come 577 Records, Hyperjazz Records, Becoq e ha collaborato con alcuni importanti artisti avantgarde come Charlemagne Palestine e Jamalaadeen Tacuma.

         

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