A Teramo l’Alma si sveglia dopo due sberle sfiorando la rimonta
TERAMO-ALMA JUVENTUS FANO 2-1
TERAMO (3-5-2): Lewandowski; Caidi, Speranza, Piacentini; Fiordaliso, Spighi (19’st Zenuni), Ranieri, De Grazia, Mastrilli (27’st Ventola); Bacio Terracino (36’st Di Renzo), Piccioni (19’st Barbuti). A disp.: Pacini, Natale, Vitale, Fratangelo, Zecca, Cappa, Persia. All.: Maurizi.
ALMA JUVENTUS FANO (3-5-1-1): Sarr; Sosa, Konate, Magli (16’st Cernaz); Setola, Scimia, Selasi (16’st Acquadro), Lulli (16’st Lazzari), Diallo; Filippini; Ferrante. A disp.: Voltolini, Vitturini, Tascone, Mancini, Celli, Camilloni, Ndiaye, Morselli. All.: Epifani.
ARBITRO: Guida di Salerno.
RETI: 18’pt De Grazia (T), 10’st Caidi (T), 22’st Ferrante (A).
NOTE: ammoniti Konate, Selasi, Piacentini, Setola; angoli 3-3; recupero 0’+5’; spettatori un migliaio circa, di cui una cinquantina fanesi.
Teramo resta tabù per l’Alma, che sull’infido sintetico del “Bonolis” si sveglia dopo aver preso due schiaffi senza colpo ferire. Neanche troppo tardi per non riacciuffarlo, ma Ferrante, autore del 2-1, non è stato lucido nell’occasione che avrebbe potuto regalare almeno un punto ai suoi. Matura così la seconda sconfitta in campionato, che interrompe una striscia di tre pareggi ed una vittoria. Per sovvertire questo trend negativo mister Epifani aveva applicato un significativo turnover a soli tre giorni dalla vittoriosa sfida con la Giana Erminio, rispetto alla quale aveva tenuto fuori Celli, Vitturini, Tascone (frenato da una fastidiosa allergia) e Ndiaye. Avvicendati rispettivamente da Magli, Setola, Scimia e Selasi, cambiando insomma qualche interprete senza modificare l’impianto tattico. Assieme a loro avrebbe potuto esserci pure Fioretti, bloccato però a letto da un attacco influenzale notturno. Forse anche per questo si spiega la presenza in campo dall’inizio di Filippini, che altrimenti avrebbe probabilmente beneficiato di un turno di riposo considerati i recenti impegni ravvicinati a margine di una lunga convalescenza. Sono i biancorossi ad accendere le polveri del match all’11’, quando Sarr è reattivo nel respingere la conclusione nel traffico di Bacio Terracino sul pallone rovesciato dal fondo da Piccioni. L’impressione comunque è che in fase difensiva l’Alma sia un po’ passiva, sensazione confermata al 18’. La palla arriva infatti troppo facilmente sui piedi di De Grazia, che dal limite esplode la fucilata che fa secco Sarr. I granata provano ad abbozzare una reazione affidandosi al palleggio, solo che l’imprecisione e i pochi spazi concessi dagli avversari impediscono loro di affacciarsi minacciosamente nei pressi di Lewandowski. Anzi, sono gli stessi padroni di casa ad andare nuovamente vicini al gol al 39’. Sempre con lo scattante De Grazia, la cui ficcante percussione centrale con scambio sullo stretto con Bacio Terracino è provvidenzialmente neutralizzata dall’uscita del portiere fanese. Si apre con un altro piglio la ripresa del Fano, subito ad un’inezia dall’1-1. Sì, perché al pronti-via sia Lulli che Diallo mancano di un soffio l’appuntamento col tap-in vincente all’altezza del secondo palo sul diagonale di Filippini. Ti aspetti allora un secondo tempo arrembante dell’Alma, che però si addormenta ancora al 10’. Stavolta sull’angolo di Mastrilli, sul quale il gigante Caidi è inspiegabilmente lasciato libero di prendere la mira insaccando di testa con la sponda del montante. E’ una mazzata tremenda dalla quale Epifani cerca di far reagire la propria squadra sparigliando le carte, attraverso una tripla sostituzione. Una mossa che paga nel breve, visto che al 22’ Ferrante accorcia le distanze fiondandosi per primo sulla sfera sugli sviluppi di un affondo di Scimia contenuto a fatica da Lewandowski. Lo stesso Ferrante fallisce il 2-2 al 29’, sparando alto in un repentino ribaltamento di fronte. Di qui in avanti è generoso il tentativo di forcing granata, che produce tuttavia solamente la botta da trenta metri di un ispirato Lazzari smanacciata a lato al 46’ da Lewandowski. Da domani si inizierà frattanto a preparare un’altra classica, quella di domenica dalle 14:30 al “Mancini” contro una Samb rigenerata dall’affermazione in rimonta sulla temibile matricola Imolese.