Basta cambiare o vietare una certa parola perché cambi anche la realtà? Esistono parole corrette e altre non corrette oppure, citando il filosofo Raoul Vaneigem, “niente è sacro, tutto si può dire”?
Vietare un linguaggio scorretto è un’operazione di restituzione della dignità oppure è solo un’ipocrisia di una società incapace di eliminare le cause dei suoi mali?
C’è un linguaggio lesivo cui dobbiamo opporci? Dobbiamo cambiare la narrazione della storia degli esseri umani? Il risultato sarà una società più giusta ed equilibrata o un mondo orwelliano dominato da un Grande Fratello che cambia la storia per farla aderire ai principi ideologici del Potere?