Caro riscaldamento, Paolini incontra i presidi: «Soluzioni flessibili»
Il presidente dopo il vertice: coniughiamo risparmio energetico e specificità degli istituti, non entreremo sull’autonomia scolastica
«Soluzioni flessibili e modulabili, da valutare in base alle specificità dei singoli istituti». E’ quanto emerge dal vertice tra Provincia e presidi delle scuole superiori del territorio, convocato in via Gramsci per discutere dei noti problemi legati all’aumento dei costi dell’energia e del riscaldamento. Commenta il presidente Giuseppe Paolini al termine del summit: «Incontro utile e costruttivo. Lavoriamo su due fronti: l’emergenza dell’immediato e gli investimenti in prospettiva sull’efficientamento energetico. Dai dirigenti scolastici abbiamo riscontrato grande collaborazione. C’è la consapevolezza generale delle criticità attuali e faremo squadra nella ricerca delle soluzioni. Del resto il problema riguarda tutte le Province italiane». Il presidente ha ribadito nell’assemblea di «non volere entrare nell’autonomia scolastica e nell’organizzazione degli istituti, perché questo non è il nostro ruolo. Ma ci sono, ovviamente, scelte che devono essere fatte. Perché con le bollette attuali con il riscaldamento arriviamo fino a dicembre. Sull’anno scolastico siamo passati da un milione e mezzo ai cinque milioni delle ultime proiezioni: una spesa insostenibile». Per questo il presidente, affiancato dal direttore generale Marco Domenicucci e dalla consigliera provinciale con delega alla Scuola Chiara Panicali, ha precisato: «Ad ogni preside invieremo una richiesta formale. Vi chiediamo di indicare per ogni scuola necessità ed esigenze di organizzazione interna. Ogni istituto ha le sue specificità quotidiane: in questo modo capiremo dove e come si può ottimizzare». Dai dirigenti scolastici, infatti, è emersa la posizione che «nel breve periodo si può agire prevalentemente su due direttrici. Settimana corta per chi può attuarla. E organizzazione e ottimizzazione degli spazi nelle attività pomeridiane, quando gli studenti sono di meno. Questo significa che se l’attività viene fatta su due aule, è inutile riscaldare tutto il plesso». Si guarda così, dove possibile, alla compartimentazione del calore, da erogare solo negli ambienti necessari alla didattica, evitando le dispersioni: «La Provincia incontrerà Cpl Concordia (appalto calore, ndr)», ha puntualizzato il presidente. Paolini ha in ogni caso chiarito che la scelta della settimana corta spetterà eventualmente ai singoli presidi: «Nelle ore di scuola non lasceremo al freddo nessuno. Dove si presenteranno le condizioni, per riscaldare a blocchi (e non su tutto l’edificio scolastico, evitando la dispersione di calori su ambienti non utilizzati, ndr), si possono valutare anche valvole termostatiche e pompe di calore autonome». Il presidente ha anche annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro con una rappresentanza dei dirigenti scolastici, «per programmare gli interventi per il futuro. Le scuole che realizzeremo nei prossimi anni, dal Raffaello di Urbino al Carducci di Fano, saranno a dispersione quasi zero. Come il nuovo Morselli». Nel frattempo la Provincia non resta ferma sugli investimenti: «Tra minori entrate, caro bollette e aumento dei tassi di interesse la situazione è difficile – ha sototlineato il direttore generale Marco Domenicucci -. Ma affrontando l’emergenza guardiamo anche al domani». Quindi: «Costituiremo un gruppo di lavoro, analizzando gli edifici scolastici che consumano più energia. Cercando contestualmente di intercettare le risorse per arrivare all’autonomia energetica». Ancora: «Il prossimo primo dicembre organizzeremo una giornata di studio e lavoro: inviteremo presidi, sindaci, esperti, referenti universitari e del Gse per approfondire a tutto tondo il tema dell’efficientamento energetico degli edifici, delle rinnovabili e della ricerca di finanziamenti. Una delle idee a cui stiamo lavorando è la possibilità di un impianto fotovoltaico a copertura del grande parcheggio di Campus di Pesaro», ha concluso il direttore generale.