DA FANO A BREMERHAVEN… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa cinquantaquattreesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Camilla Serafini, che dal 2021 si è trasferita in Germania.

Ciao Camilla, come mai hai lasciato l’Italia e qual è la tua professione?

<Nel 2020, come primo lavoro da neo laureata, sono stata assunta da Burger King Italia in un programma chiamato Young Graduate, che prevedeva, ogni 6 mesi, un cambio di posizione lavorativa internamente e/o in altri uffici in Europa. Il programma era in linea con la mia volontà di conoscere altri Paesi europei, dopo aver vissuto in Cina per un anno. Quindi, una volta passato un altro anno fuori, a Milano, quando mi è stato proposto un incarico come Finance Controller nel brand Nordsee in Germania, ho prontamente accettato nonostante non parlassi la lingua né avessi mai viaggiato in quello Stato. Ho considerato questa opportunità come l’ennesima esperienza, anche se la Germania non era mai stata un mio obbiettivo>.

Dove vivi di preciso e quali sono le sue peculiarità?

<Da settembre del 2021 vivo a Bremerhaven, nel nord della Germania, ad una mezz’ora da Brema. Bremerhaven è una città portuale di 100 mila abitanti, sul fiume Weser e non sul mare. Era il più grande porto passeggeri tedesco, ma purtroppo è rimasto poco di rilevante del suo passato a causa della distruzione del centro storico durante la seconda guerra mondiale. Ci sono tre punti di interesse per cui varrebbe la pena spingersi fin quassù: un piccolo ma veramente curato zoo, in cui puoi vedere orsi polari e pinguini davvero da molto vicino; la possibilità di entrare in un autentico sottomarino tedesco, i celebri U-Boot, e capire le difficoltà dei soldati nel trascorrere mesi in una claustrofobica scatola di metallo; la famosa Klimahouse, un museo che ti fa scoprire con tutti i sensi i luoghi dislocati sull’8° meridiano>.

Cosa ti manca di Fano?

<Ho sempre portato Fano con me ovunque andassi: qualsiasi amico o collega sa esattamente da dove vengo e quanto sia meravigliosa la mia città, che ha tutto ciò che ti possa servire a 10 minuti di distanza. Mi mancano le passeggiate al mare col mio cane in ogni stagione, i sabati al mercato con aperitivo al bar, il conoscere quasi chiunque incroci per strada, ma soprattutto mi manca l’estate fanese. Adoro la vitalità e la serenità degli abitanti durante l’estate, i pranzi al mare, le serate in via del Moletto>.

Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<Questa è una domanda estremamente difficile per me. Io mi ambiento sempre, dovunque e con un sorriso sul viso. La combinazione di piccolo paesino e la cultura chiusa degli abitanti del nord, però, in questo caso hanno complicato il tutto. Non c’è molta accoglienza per chi viene da fuori, soprattutto perché pochi parlano una lingua straniera. Fortunatamente siamo riusciti a creare una nostra comunità all’interno dell’azienda, colleghi diventati amici e coi quali affrontare le serate post lavoro eile serate post lavoro ei freddi weekend, compagni di avventure da poter battere a freccette! (ndr risata). Un consiglio per chi volesse trasferirsi nel nord della Germania? Optate per città grandi, come Amburgo, oppure andate più a sud>.

C’è qualcosa che porteresti dalla Germania?

<Ci sono tante leggende sull’efficienza tedesca, in realtà i treni, ad esempio, sono peggio che in Italia. Nessun problema però, puoi arrivare dappertutto con la tua macchina nelle loro velocissime strade ed i tedeschi sono dei gran guidatori. Mi sono innamorata dei mercatini di Natale e del Glühwein con l’amaretto, che è simile al nostro vin brulé. Vorrei poi che esportassimo la loro idea di Luna Park, due mesi all’anno di festa e montagne russe incredibili, con banchetti di ogni tipo>.

Quali posti di Fano pensi possano affascinare un tedesco?

<Sicuramente le lunghe spiagge. I locali aperti fino a tarda notte, con un fiume di persone ad ogni ora del giorno. L’affascinante centro storico, compresa ovviamente la visita alla Fano sotterranea. Ma soprattutto i tantissimi ristoranti di pesce ed il fantastico vino: credo che ogni tedesco potrebbe innamorarsi delle nostre cantine>.

Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?

<Durante il Natale qualsiasi centro storico si popola di mercatini e di luci, dalla mattina al tardo pomeriggio, sicché è molto bello spostarsi di città in città per godersi questa magia. Il mio posto preferito, però, è sicuramente il piccolo zoo di Bremenhaven>.

Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?

<I panini di pesce! Li fanno con dentro tonno, salmone, aringa: è il piatto caratteristico di ogni località nordica. Devo ammettere che anche le patate vanno sempre ordinate, perché sono piuttosto succulenti in ogni variante. Di sicuro però l’elenco sarebbe stato assai più corposo se mi avessi domandato della cucina fanese, diciamo che coi tedeschi in questo senso non c’è proprio partita! (ndr risata)>.

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