DA FANO A EXETER… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa cinquantatreesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Matteo Frezza, che dal 2018 si è trasferito in Inghilterra.
Ciao Matteo, come mai hai lasciato l’Italia e qual è la tua professione?
<Nel 2017, Giada, che adesso è mia moglie, si è trasferita ad Exeter per lavorare come infermiera. All’epoca eravamo ancora fidanzati, ed io la raggiunsi un anno dopo lasciando il mio. L’ho seguita per cercare di creare una vita insieme, perché era impossibile continuando a vedersi facendo avanti e indietro ogni volta che era possibile. Io nel frattempo sono diventato Team Manager in reception all’Holiday Inn Express Hotel, dove avevo iniziato però facendo le pulizie salendo poi di livello. Qui, se vedono che ti impegni e vali, ti premiano>.
Quali sono le peculiarità di Exeter?
<Exeter è una città di circa 130 mila abitanti, nel Devon, a sud-ovest dell’Inghilterra. Si trova ad una quindicina di minuti in auto dalla costa, non lontano dalla Cornovaglia. E’ famosa per avere la zona industriale di case automobilistiche più grande d’Europa, una delle squadre di rugby tra le più forti del Paese ed una Università accostata per blasone alle celebri Oxford e Cambridge>.
Cosa ti manca di Fano?
<Di Fano mi mancano ovviamente i miei genitori in primis, gli amici di sempre con cui uscire anche per un semplice caffè, la sua vivibilità a 360 gradi. E poi… il bidet! (ndr risata)>.
Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?
<All’inizio problemi con la lingua, anche perché qui parlano velocissimo ed è una sorta di dialetto del posto. Insomma, se perdi la prima parola sei finito! Mi ci è voluto poi un po’ ad abituarmi al meteo, non propriamente il massimo>.
C’è qualcosa che porteresti dall’Inghilterra?
<A Fano porterei l’organizzazione ed i ritmi lavorativi, fatti apposta per poter organizzare la tua vita privata. Questo aspetto, direi in Italia in generale, penso purtroppo che sia sconosciuto>.
Quali posti di Fano pensi possano affascinare un inglese?
<Di Fano secondo me il centro storico gli potrebbe piacere molto, con tutti i monumenti romani che abbiamo e le colline limitrofe per fare camminate. Amanti come sono loro della bicicletta, potrebbero girarsela tutta in una giornata>.
Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?
<I miei luoghi preferiti ad Exeter sono la zona del Quay, ovvero il lungofiume, dove sorgono ristoranti e pub e si possono anche fare belle camminate e giocare con mio figlio nei suoi parchi>.
Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?
<Gli farei provare sicuramente gli scones, un tipico dolce inglese ripieno di marmellata e panna densa. Diciamo però che è un po’ pesante, perché se ne mangi due è come aver pranzato. Il top comunque è il fish & chips, che come lo fanno qui non lo fanno da nessun’altra parte!>.