DA FANO A GUADALUPA… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa ventiseiesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Gerardo De Paola, dal marzo del 2013 nell’isola di Guadalupa nelle Antille francesi.

Ciao Gerardo, cosa ti ha spinto lontano dall’Italia?

<Avvertivo la necessità di un cambiamento forte nella mia vita, perché mi sentivo soffocato nel lavoro e nella quotidianità. Mi sentivo vuoto, non avevo ambizioni, mi pareva di non poter creare nulla. E’ così che presi al volo una proposta di un conoscente di partire ed andare ad aprire una gelateria a Guadalupa, un’isola francese nei Caraibi. Per la precisione nella città di Sainte-Anne>.

Com’è andato poi il business?

<Inizialmente avevo un socio, che però strada facendo mi ha abbandonato. Io invece ho deciso di continuare e le cose si sono evolute, tant’è che due anni e mezzo dopo mi hanno raggiunto da Fano mia sorella Sylvie e suo marito Cristian. Ci siamo ingranditi e abbiamo creato “Gelato & Cappuccino Maître Glacier Italien”, dove oltre al gelato serviamo anche caffè, cappuccino e crêpes con gelato>.

Cosa ti manca di Fano?

<Soprattutto la famiglia, i pranzi domenicali tutti assieme e le interminabili mangiate nel periodo natalizio. Ma mi mancano anche gli amici, con le bevute e le risate in compagnia nelle serate fanesi>.

Hai trovato delle difficoltà iniziali?

<Inizialmente il primo ostacolo è stato la lingua, ma quello che ho sofferto di più è stata la solitudine. Gli abitanti di un’isola sono un pochino chiusi, diffidenti. Ma col tempo certe problematiche si superano e devo dire che mi ci sono ambientato alla grande facendo anche delle amicizie, sebbene non strette come intendiamo noi>.

Quante volte torni a casa dai tuoi?

<Torno una volta all’anno, se va bene. Di solito tra settembre ed ottobre, quando cioè Guadalupa praticamente si svuota di turisti>.

Da Guadalupa c’è qualcosa che porteresti a Fano?

<Porterei l’estate perenne, l’esistenza più semplice, la gioia di vivere, la vegetazione rigogliosa e la deliziosa frutta caraibica… Dimenticavo! Anche un buon rhum! (ndr risata)>.

Quali sono i luoghi che consiglieresti di visitare là?

<Guadalupa, Gwada in creolo, e à forma di farfalla. Un’ala è chiamata la Basse-Terre, con spiagge di sabbia nera vulcanica, la foresta tropicale con cascate, produzione di cacao, circuiti per fare trekking ed il piccolo arcipelago delle Saintes. Nell’altra ala, la Grande-Terre, ci si imbatte invece in spiagge bianche, piantagioni di canna da zucchero, produzione di rhum, nel capo di Pointe des Châteaux, nella riserva naturale di Petite-Terre ed a sud nell’isola Marie-Galante>.

A Fano dove lo indirizzeresti un turista proveniente da Guadalupa?

<Intanto gli consiglierei di visitare Fano in estate, che è molto più accogliente e vivace avendo anche tanti locali aperti al mare. Ovviamente lo manderei a godersi lo spettacolo delle mura romane e del Pincio illuminati la sera… magnifique! Gli suggerirei comunque anche di andare alla scoperta del nostro entroterra, fatto di borghi ricchi di fascino ed eccellenti prodotti enogastronomici>.

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