DA FANO A NAESTVED… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa cinquantaduesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Pietro Magnanini, che dal 2020 si trova in Danimarca.

Ciao Pietro, quale molla ti ha spinto a lasciare l’Italia?

<Perché sono il responsabile di commesse per la realizzazione di grandi impianti industriali ed il mio lavoro richiede di seguire da vicino la loro costruzione. Per questo motivo, dopo esser stato anche in Polonia e Grecia, adesso mi trovo in Danimarca per la realizzazione di un impianto, il cosiddetto Baltic Pipe, che consentirà il trasporto del gas metano dal Mare del Nord alla Polonia>.

Dove stai di preciso, da quanto tempo e quali sono le sue particolarità?

<Da un paio di anni sto Næstved, una tranquilla cittadina immersa tra verdi colline e boschi nell’isola di Zealand, a circa un’ora da Cophenagen. Qui le persone sono molto tranquille e la vita scorre scandita dal meteo, spesso inclemente, specialmente durante il periodo invernale. In estate Næstved si riempie di fiori e iniziano i grandi festival, dove la popolazione, solitamente piuttosto composta, si scatena grazie anche alla sempre abbondante birra che accompagna gli eventi>.

Cosa ti manca di Fano?

<Il clima mite delle nostre zone mi permetteva di uscire la sera per correre in tutti i mesi dell’anno, o alla pista Zengarini o nel lungomare. Gli interminabili e caldi pomeriggi d’estate in Sassonia, magari con uno spritz, sono un lontano ricordo: qua anche d’estate il clima è aspro e ventoso>.

Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<I danesi sono molto gentili e sorridenti, però socializzano poco anche perché sono alquanto taciturni e la sera rientrano a casa assai presto. Gli aperitivi non vanno granché di moda e se arrivi in un locale più tardi delle 20 è facile che non ti servano la cena essendo la cucina già chiusa>.

C’è qualcosa che porteresti a Fano dalla Danimarca?

<Tutte le strade sono affiancate da piste ciclabili, ottime pure per correre a dispetto del tempo non proprio invitante, e ci sono un sacco di sentieri nel verde. A Næstved hanno inoltre una piscina funzionale, tirata a lucido ed anche di grande impatto scenico, con queste enormi vetrate luminose che fanno vedere l’esterno>.

Quali posti di Fano pensi possano affascinare un danese?

<Sono svariati gli aspetti che rendono Fano affascinante per un danese: hanno la possibilità di passeggiare in bici o a piedi per il centro storico, scoprendo la bellezza di Arco d’Augusto, Pincio e Rocca Malatestiana, soffermandosi in qualche locale all’aperto per prendersi l’aperitivo. E poi, d’estate, possono continuare il loro tour in Sassonia o a Lido, chiudendolo, volendo, con una cenetta a base del nostro gustoso brodetto>.

Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?

<La foresta vicino alla città, attraversata da un fiume navigabile con canoe che danno anche a noleggio, il bel campus universitario immerso nel verde, i fiordi coi grandi cigni bianchi, e, per ultimo ma non meno importante, il pub dove ci si ritrova il sabato sera>.

Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?

<La cucina danese, sebbene non così varia come quella fanese, ha dei piatti che sono da assaggiare. Sicuramente inizierei dalle Frikadeller, le famose polpette danesi di carne di maiale insaporite di noce moscata e cannella ed ottime soprattutto d’inverno. Proseguirei con gli Smørrebrød, i famosi crostini di pane di segale spalmati di burro salato e ricoperti o di salmone o di gamberetti. Nel periodo natalizio la cucina si arricchisce con l’oca arrosto con patate novelle caramellate, una specialità davvero molto buona>.

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