DA FANO A PARIGI… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa sessantunesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Luigi Piccinetti, che dal 2016 vive a Parigi in Francia.

Ciao Luigi, come mai ti sei trasferito all’estero e qual è la tua attività?

<Ho sempre voluto viaggiare e vedere cose nuove, dopodiché sono state le opportunità di lavoro a spingermi a rimanere all’estero. Nello specifico a trattenermi in Francia è stata Ikea Mondo, di cui sono Digital Project Leader. Sono a capo di un dipartimento che dal 2022 segue il progetto Immersive Room, che in sostanza ti dà la possibilità di scoprire il catalogo Ikea attraverso una esperienza in realtà virtuale ad altissima definizione>.

Dove stai di preciso e quali sono le sue particolarità?

<Da quasi quattro anni abito a Bel-Air, nel XII° arrondissement, un’ampia area residenziale a sud-est di Parigi. E’ caratterizzata dalla presenza del parco alberato di Bois de Vincennes, con tanto di lago, percorsi ciclabili e castello. Nei pressi sorge inoltre il famoso Rothschild Hospital, che fu costruito a metà del diciannovesimo secolo per curare ed assistere i pazienti ebrei della zona>.

Cosa ti manca di Fano?

<Di Fano sicuramente mi mancano la famiglia, gli amici ed il mare>.

Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<All’inizio ho avuto un po’ di problemi ad ambientarmi, ma penso che sia normale. Arrivavo infatti in una città nuova, con una lingua diversa e non conoscevo nessuno. A dirla tutta, poi, non è che i parigini siano particolarmente simpatici ed accoglienti>.

C’è qualcosa che porteresti dalla Francia?

<Ai francesi senza dubbio possiamo invidiare la capacità che hanno di valorizzare al massimo qualsiasi proprio prodotto, che si tratti di arte, business o altri ambiti. E’ una propensione che sempre più spesso fa la differenza, portandoli ad ottenere, osando con la loro creatività, dei risultati straordinari>.

Quali posti di Fano pensi possano affascinare un francese?

<Fano è un gioiellino, che secondo me affascinerebbe un francese in molti dei suoi angoli. Sono convinto che gli piacerebbero Lido e Sassonia, coi servizi che offrono i nostri stabilimenti balneari e i localini tipici dove si mangia benissimo. Il centro storico, con l’Arco d’Augusto e gli altri edifici romani e medievali. E ovviamente Villa Piccinetti, per divertirsi e godersi dalla collina un panorama spettacolare con vista sul mare e la città (ndr risata)>.

 

 

Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?

<A me piace un sacco il parco di Vincennes, che come dicevo è questo magnifico polmone verde vicino a casa mia. Saint Mandé, coi suoi luoghi suggestivi e le sue stimolanti attività, che si trova proprio a margine di Vincennes. E non posso non inserire anche Montmartre, il quartiere dei pittori e del Sacro Coeur, col suo fascino senza tempo, che penso non abbia bisogno di presentazioni>.

Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?

<Io vado matto per il croissant alle mandorle, davvero squisito. Per il resto, la cucina italiana batte tutte le altre!>.

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