DA OGGI GIOVANNI CARBONI AL GIRO D’ITALIA UNICO RAPPRESENTANTE DELLE MARCHE E CONFIDANDO SULLA DEA FORTUNA

E’ passato nella vicina città della Fortuna forse anche per invocare la buona sorte Giovanni Carboni, l’emergente ciclista sancostanzese che a Fano peraltro è nato il 31 agosto 1995 e l’ha frequentata assiduamente quando appena quindicenne correva per l’Alma Juventus. L’occasione è stata l’incontro con l’assessore regionale Francesco Baldelli, che gli ha voluto dare la carica in vista della sua terza partecipazione al Giro d’Italia. Professionista dal 2018, da allora Carboni difende i colori del team italiano della Bardiani CSF Faizanè e nel suo esordio nel 2019 indossò per quattro giorni la maglia Bianca di miglior giovane.

Giovanni, che effetto  essere l’unico marchigiano al via?

<Per me essere l’unico marchigiano al Giro è una sorta di responsabilità nei confronti della mia regione, ma è anche un vero piacere poterla rappresentare. E spero di diventare sempre di più un punto di riferimento per i tanti giovani ciclisti delle Marche che si avvicinano a questo sport>.

Che significato ha questa corsa in Rosa a margine di un periodo difficile caratterizzato anche dalla tua positività al Covid a cavallo di Capodanno?

<Dopo un periodo difficile la corsa in Rosa personalmente ha un sapore di rinascita, ma mi auguro che sia così non solo per me, bensì per tutti quanti. Ognuno di noi ha infatti bisogno di rifiorire, di tornare il più possibile alla normalità, di ritrovare la propria quotidianità. Sono iniziate finalmente le riaperture dal lungo e duro lockdown, ora oltre all’arrivo del Giro confido nell’estate e nel bel tempo per riportare serenità nelle vite delle persone>.

Con quali prospettive lo approcci?

<Le prospettive personali per questo Giro sono sicuramente una vittoria di tappa e far divertire la gente, a cominciare dai miei compaesani>.

Qual è la tappa più bella per te e quale la più dura delle 21 in calendario da oggi a domenica 30 maggio?

<Una bella tappa è quella marchigiana, quella del 13 maggio, dove partendo dalle Grotte di Frasassi attraverseremo l’altopiano di Castelluccio di Norcia per poi arrivare ad Ascoli Piceno col traguardo di Colle San Giacomo. Sicuramente per me sarà una tappa importante, considerando che sono, diciamo, di casa. Quelle più difficili saranno soprattutto quelle dell’ultima settimana, specialmente per i cosiddetti uomini di classifica. A mio avviso la più dura sarà a livello mentale sarà la Perugia-Montalcino, coi suoi sterrati che in caso di giornata piovosa potrebbero fare la differenza>.

Chi indichi come favoriti per la vittoria finale?

<Per quanto riguarda i favoriti a mio parere non c’è un nome su tutti, direi piuttosto che c’è un rosa di papabili che comprende in primis il britannico Simon Yates, il colombiano Egan Bernal e lo spagnolo Mikel Landa. Però non sono da sottovalutare neppure altri miei coetanei, come il russo Aleksandr Vlasov, o anche corridori più giovani di me, tipo il belga Remco Evenepoel, che avrà di sicuro modo di far parlare di lui visto il campione che è>.

Allo stadio di Fano si è visto il CT della nazionale Davide Cassani sugli spalti per seguire il figlio Stefano, nello staff tecnico della prima squadra dell’Alma di calcio…

<Non lo sapevo, speriamo allora che dopo il Giro mi tenga in considerazione per le Olimpiadi di Tokyo (ndr risata)>.

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