DISFATTA ALMA: PERDE CON L’ARZIGNANO IN CASA ED E’ ULTIMA IN CLASSIFICA

ALMA JUVENTUS FANO-ARZIGNANO 0-2

ALMA JUVENTUS FANO (4-3-3): Viscovo; Ricciardi, Tofanari, Gatti, De Vito (34’st Di Francesco); Paolini, Parlati (12’st Said), Carpani; Kanis, Barbuti (12’st Gjuci), Baldini. A disp.: Fasolino, Venditti, Diop, Boccioletti, Giorgini, Sapone, Sarli, Marino, Beduschi. All.: Fontana.

ARZIGNANO (4-3-1-2): Tosi; Tazza, Pasqualoni, Bigolin, Barzaghi; Perretta, Maldonado (40’st Hoxha), Balestrero; Ferrara (29’st Valagussa); Cais (40’st Pattarello), Rocco (40’st Anastasia). A disp.: Faccioli, Amatori, Antoniazzi, Bozzato, Russo, Bachini, Piccioni, Bonalumi. All.: Colombo.

ARBITRO: Catanoso di Reggio Calabria.

RETI: 43’pt Ferrara (AR), 25’st Rocco (AR).

NOTE: ammoniti Balestrero, Barbuti, Kanis, Pasqualoni, Gjuci; angoli 4-4; recupero 1’+5’; spettatori 800.

E’ crisi nera adesso per l’Alma, sprofondata all’ultimo posto in classifica con l’Imolese essendosi fatta sconfiggere e dunque scavalcare dalla neopromossa Arzignano. Coi giallocelesti vicentini ci si aspettava il riscatto da parte dei granata, che invece rimediato il quarto ko di fila si sono ancor più addentrati in un tunnel dal quale ad oggi si fatica a scorgere l’uscita. Anche perché con questa sono diventate cinque le partite terminate senza andare in gol, mentre la difesa è la più perforata del girone. Per il delicato scontro salvezza con la formazione arzignanese mister Fontana sorprende per altro un po’ con le sue scelte, decidendo di sostituire lo squalificato Di Sabatino accentrando Tofanari e schierando per la prima volta da titolare Ricciardi a destra. Novità pure a centrocampo, dove Parlati passa da mezzala a centrale come avvenuto in corso d’opera a Trieste. Al centro dell’attacco torna poi Barbuti, in un reparto orfano dell’acciaccato Tassi. Dall’altra parte manca il solo mediano Casini, mentre il bomber Piccioni pur recuperato va in panchina. Il fischio d’avvio è preceduto dalla sfilata (vedi foto) di diversi protagonisti dell’Alma ’94-’95, che con tremila tifosi al seguito vide infrangersi ai rigori il sogno C1 nella finale playoff di Ascoli col Castel di Sangro. La partenza al segnale del fischietto calabrese è scoppiettante, complice due difese piuttosto allegre. Il festival delle occasioni si apre al 3’ col pallone regalato da Tofanari a Cais, che esitando conclude sul corpo di Gatti. Al 6’ opportunità anche per Carpani, la cui fiondata rimbalza sulla traversa. All’8’ c’è lavoro per Viscovo, attento sulla rasoiata di Rocco. Sul capovolgimento di fronte Kanis mette in mezzo una palla invitante, che Paolini non riesce a deviare in rete e che Pasqualoni alle sue spalle spazza anticipando il tap-in di Barbuti. Il prato verde sembra un flipper impazzito, tant’è che in un amen Cais si ritrova ad involarsi verso la porta fanese sprecando a lato. Al 16’ Alma di nuovo pericolosa con l’arrembante Ricciardi, ma Tosi gli respinge il tiro-cross e Pasqualoni ripulisce ancora l’area sul secondo scarico dal fondo. L’Arzignano appare comunque con le idee più chiare, facendo rischiare l’autogol a Tofanari al 21’ con la botta di Rocco e fallendo una clamorosa chance al 32’ con Cais. Non sbaglia al contrario Ferrara, approfittando al 43’ di un maldestro intervento di Parlati sul rilancio di Maldonado. In avvio di ripresa doppio tentativo per Barbuti, uno alto e l’altro murato da Bigolin. Al 7’ però altro tilt difensivo, per poco non sfruttato da Maldonado per lo 0-2. Al 16’ gli replica Carpani, toccando fuori di un soffio in scivolata sullo spunto di Ricciardi. E’ un fuoco di paglia, visto che al 25’ il solito Ferrara se ne va sulla sinistra servendo Rocco per il raddoppio.

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