EX MOLINO ALBANI, L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA FA CHIAREZZA

“In questo mandato amministrativo, nessuna forza politica d’opposizione ha presentato mozioni o risoluzioni

specifiche volte a vincolare la giunta a varianti che cancellassero i comparti commerciali, per cui chi protesta ora lo fa solo per scopi elettorali”

Sono partiti in questi giorni i lavori nell’area dell’ex Molino Albani e per sgombrare il campo da alcune ines

attezze apparse sulla stampa e sui social (inerenti non solo all’area citata ma anche ad altre analoghe), interviene l’assessore all’Urbanistica Marco Paolini, nella foto a fianco.

“Le previsioni attuate e in attuazione di comparti commerciali oggetto del dibattito in questi giorni (ex Molino Albani, ampliamento Fanocenter, interventi su viale Piceno) – spiega l’assessore – sono frutto del piano regolatore del 2009 e in quanto tali assumono interesse pubblico. Un’amministrazione non può ostacolare l’attuazione degli interventi previsti ed in iter di attuazione altrimenti, prevedendo varianti per il declassamento delle aree, aprirebbe le porte a contenziosi dall’esito incerto e, sicuramente, esporrebbe il comune a danni erariali”.

E’ bene sottolineare che in questo mandato amministrativo, nessuna forza politica d’opposizione ha presentato mozioni o risoluzioni specifiche volte a vincolare la giunta a varianti che cancellassero i comparti commerciali sopracitati.

“Appare evidente quindi – riprende Paolini – che le critiche mosse oggi all’Amministrazione Seri siano infondate e strumentali in vista della tornata elettorale visto che in quasi 5 anni non è stato presentato nessun documento ufficiale specifico”.

L’assessore all’Urbanistica interviene anche in merito alla tutela del manufatto. “Anche su questo tema – precisa Paolini – ciò che regola la trasformazione urbanistica è il piano regolatore vigente. Nel piano è prevista la trasformazione dell’area con abbattimento del manufatto preesistente, ed è presente anche una scheda di dettaglio per l’intervento. Lo scorso 23 gennaio la stessa Soprintendenza, in seguito ad un sopralluogo, ha reso un parere motivato con il quale decide di non attivare l’azione di tutela del manufatto, dando di fatto via libera all’abbattimento, salvo chiedere alla proprietà di fornire una adeguata documentazione dello stato dei luoghi, utile alla ‘conservazione della memoria’. Anche su questo punto – conclude l’assessore -, nessuno ha proposto mozioni o risoluzioni in consiglio comunale per una variante urbanistica per conservare il manufatto esistente. Azioni di sensibilizzazione sulla tutela avrebbero dovuto essere decise prima dell’adozione del Prg”.

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