FANO JAZZ BY THE SEA: EVENTO CONCLUSIVO ALLA GOLENA DEL FURLO CON MANOU GALLO

Sarà come di consueto una grande festa della musica in mezzo alla natura: domenica 30 luglio (ore 21.30, ingresso libero) la XXXI edizione di Fano Jazz By The Sea chiude i battenti nel Parco della Golena del Furlo di Acqualagna, passando il testimone alla rassegna Terre Sonore, che fino al 27 agosto proporrà numerosi concerti in tutta la Provincia di Pesaro e Urbino.

Protagonista del concerto alla Golena del Furlo sarà la bassista e cantante Manou Gallo, virtuosa del basso elettrico, personalità magnetica che incarna oggi una delle espressioni più spettacolari della musica africana. Al suo fianco ci saranno Ruben Hernandez Gonzalez alla tromba, Gaspard Gierse al sax, Yannik Werther alla chitarra, Norman Peplow alle tastiere e Pit Cedric Huseyn alla batteria. In occasione dell’evento sarà attivo un servizio navetta dal parcheggio Abbazia di San Vincenzo e Ristorante Birra del Pozzo.   

Foto C. Jurgen Rogiers

Manou Gallo è la “Afro Groove Queen”. Così si intitola il suo quarto album uscito nel 2018, forte della partecipazione di grandi nomi come Bootsy Collins, Chuck D e Manu Dibango.

E da quel momento viene chiamata la bassista originaria della Costa d’Avorio e da tempo residente in Belgio. Fattasi le ossa suonando in vari paesi africani, Manou Gallo è arrivata in Europa nel 1997.  Diventa la bassista delle Zap Mama, la band di Marie Daulne, e si esibisce sui più grandi palchi europei e americani. Dal 2003 dirige le proprie band e partecipa a numerosi altri progetti (Manou Gallo Women Band, Groove Orchestra, Acoustic Africa e Music Machine).

Con la sua carismatica presenza scenica e l’incredibile tecnica di slapping bass di cui è padrona assoluta, è diventata una delle principali esponenti della musica afroeuropea. È stata nominata nella categoria Miglior Artista Africano della Diaspora ai Trofei Musicali TAMANI/Mali. Il suo quinto album, Aliso, diviso in 2 EP, celebra tutti gli artisti africani che l’hanno ispirata, da Fela Kuti a Manu Dibango, da Franco a Ernesto Djé Djé e Marcellin Yacé.    

(Foto copertina Arnaud Banier)

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