“Generazione futuro”: successo per il format ideato dalla Fondazione Carifano

Tanti i giovani che hanno seguito i talk con i big nazionali

“Credere nei giovani, significa stare con loro, utilizzare i loro linguaggi ed ascoltare i loro bisogni. Con questo evento, abbiamo cercato di aprire le nostre porte alle nuove generazioni perchè abbiamo il dovere d’investire su chi avrà il compito di trainare lo sviluppo di questa città e di un intero territorio”. Con queste parole il presidente della Fondazione Carifano Giorgio Gragnola ha “salutato” “30+30 Generazione futuro” la quattro giorni che si è conclusa ieri e voluta proprio per creare una occasione di confronto e formazione tra i ragazzi.

E alla fine l’obiettivo della Fondazione Carifano è stato pienamente raggiunto perché sono stati davvero tanti i giovani che hanno raggiunto Palazzo Bracci Pagani per seguire i talk dedicati a sostenibilità, start up storytelling e digital. Il tutto condito dalla possibilità di ascoltare musica e godersi un calice di vino.

Un format particolarmente apprezzato non solo dai fruitori di questo spazio ma anche dagli stessi relatori a partire dal giornalistica Sky Sport Alessandro: “Complimenti davvero, non solo perché Fano è una città in cui tornerei in vacanza ma perchè ho visto veramente un evento pensato e creato a misura di giovane”. Oltre a Bonan sul palco di “generazione futuro” si sono alternati la giornalista de La Repubblica Anna Rita Briganti, Sarah Marie Wu, la blogger Giulia Torelli, il social media manager Riccardo Pirrone, Waikiki e Arrhe Studio, Vaia, Garden Sharing, Primo Raccolto, Filippo Rosati, Noemi Tarantini e Margherita Boni, Paolo Manocchi.

Ma oltre a case hisyory locali e nazionali a Palazzo Bracci Pagani hanno effettuato un contest anche gli studenti dell’ITS Turismo e Nuove Tecnologie Marche che sono stati impegnanti nella realizzazione di un video promozionale che sarà utilizzato per raccontare la Fondazione Carifano ai giovani.

Infine particolarmente apprezzata è stata la mostra digitale realizzata nello Spazio Pagani dove c’è stata la possibilità di riscoprire il patrimonio artistico della Fondazione in una chiave rivisitata. Due le modalità di partecipazione: da un lato, inquadrando i qr code posizionati sotto i pannelli, i quadri hanno preso vita con la possibilità di ascoltare la descrizione e l’anima della rappresentazione pittorica. L’utente, sempre grazie alla tecnologia, è stato poi trasportato in un mondo tridimensionale entrando direttamente nel contesto del quadro. Per essere protagonista e quindi artefice di quella emozione.

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