Ha preso il via nella sala “Adele Bei” della Provincia la mostra “Le carte ritrovate dell’ex Ospedale psichiatrico provinciale San Benedetto”

Promossa in collaborazione con Archivio di Stato, Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani ed associazione Quatermass-x, sarà visitabile fino al 14 giugno, insieme alla mostra curata dagli allievi del “Mengaroni” di Pesaro

 

Ha preso il via oggi pomeriggio nella sala “Adele Bei” della Provincia di Pesaro e Urbino (viale Gramsci 4) la mostra Le carte ritrovate dell’ex Ospedale psichiatrico provinciale San Benedetto”, che resterà aperta tutti i giorni fino al 14 giugno, con orario 10-12.30 e 17-19 (ingresso libero), per far conoscere per la prima volta al pubblico una serie di planimetrie progettuali, documenti e disegni originali riguardanti il “San Benedetto”, custoditi negli anni in una “cartella d’altri tempi” conservata in Provincia, tra cui spiccano i progetti di Pompeo Mancini (del 1834) ed alcuni studi sotto la direzione di Giuseppe Girolami (del 1858 circa).

All’apertura della mostra, promossa dalla Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con l’Archivio di Stato di Pesaro-Urbino, l’Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani e l’associazione Quatermass-x, erano presenti il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, il direttore generale Marco Domenicucci, i curatori Roberto Vecchiarelli, Emilia Balduini, Lucrezia Tornari ed Elisa Del Fattore, il funzionario archivista dell’Archivio di Stato di Pesaro – Urbino Sara Cambrini, il direttore della Biblioteca e Musei Archeologici Oliveriani Brunella Paolini, oltre a professori e studenti del liceo artistico “Mengaroni” di Pesaro che hanno allestito, nell’adiacente “Sala Mari” della Provincia, la mostra “PIU’ – Partecipazione e Innovazione Urbana” sui progetti per il “San Benedetto”. Quest’ultima esposizione, anch’essa ad ingresso libero, ha visto coinvolte le classi V A “Architettura e Ambiente” e V E “Design” nell’elaborazione di idee e progetti su quella parte dell’ex ospedale psichiatrico rappresentata dalla lavanderia, mettendola in connessione con il verde circostante. Il tutto nell’ambito di un progetto promosso e finanziato dal Ministero dell’Istruzione per la riqualificazione urbana di luoghi disagiati del territorio da rivalutare dal punto di vista storico, artistico e culturale. In mostra anche un interessante video che documenta il progetto della scuola.

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