IL FANO RUGBY STACCA PER PASQUA, CON LE APETTE CHE VOLANO NEL CAMPIONATO UNDER 17
Pasqua di stacco per la grande famiglia del Fano Rugby, che approfitterà delle festività per ricaricare un po’ le batterie in vista del finale di stagione. Nessuna delle formazioni della società presieduta da Giorgio Brunacci sarà in campo in questo weekend, prezioso specialmente per la prima squadra, sponsorizzata Essepigi, che ha diversi infortunati ed acciaccati. La truppa allenata da Walter Colaiacomo riprenderà a giocare in campionato il 24 aprile a Chieti contro la Polisportiva Abruzzo, in quello che sarà il secondo turno di ritorno della II^ Fase Interregionale Promozione di serie C. Fine settimana di riposo anche per il settore giovanile rossoblù, diretto da Jacopo Barattini e marcato Techfem. Sabato scorso il club fanese ha intanto ospitato al “Falcone-Borsellino” l’Open Day Nazionale di Minirugby, aperto ai bambini di età compresa tra i 4 ed i 12 anni e non necessariamente tesserati. L’obbiettivo era infatti proprio quello di far conoscere il rugby pure agli amici, invitati per l’occasione a giocare. Divertente e proficua, poi, la presenza dell’Under 15 di Alessandro Gasparini al raggruppamento di Fabriano, dove i suoi ragazzi hanno prevalso per numero di giocatori partecipanti. Prosegue infine solitaria la marcia in testa alla classifica del girone 1 play-off Under 17 della franchigia API, nata dal progetto condiviso tra Fano, Falconara, Montecchio, Urbino e Sena Senigallia. La compagine guidata da Annunzio Subissati ed Andrea Nucci si è imposta anche sull’Unione Rugbistica Anconitana, sconfitta 67-3 ma distintasi per costanza ed impegno a dispetto dell’evolvere del risultato. E pensare che erano stati proprio i dorici a passare in vantaggio, salvo terminare il primo tempo già sotto 29-3 di seguito alla brillante reazione dei padroni di casa. Ben undici le mete collezionate dalle apette, che dopo cinque giornate detengono il primato con 24 punti contro i 17 dei Centauri di Città di Castello e del Rugby Jesi.
*foto Senior di Massimo Fulvi Ugolini