Il presidente Paolini ha incontrato i parlamentari eletti nel territorio provinciale per fare il punto sul “Nolfi ex Carducci” di Fano e il “Raffaello” di Urbino
Nei primi mesi del nuovo anno verranno trasferite nella sede dell’Olivetti le 4 classi ospitate alla media “Gandiglio”. Emersa l’ipotesi di realizzare un edificio a San Lazzaro, nel terreno della Provincia adiacente all’Apolloni, che possa ospitare le scuole che avranno bisogno di interventi
Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, insieme al direttore generale Marco Domenicucci e al dirigente del Servizio Edilizia scolastica Maurizio Bartoli, ha incontrato oggi pomeriggio gli onorevoli Alessia Morani, Luca Paolini, Roberto Rossini, Maurizio Cattoi e Andrea Cecconi per fare il punto sulle problematiche derivate dalla chiusura dell’IIS “Raffaello” di Urbino e del “Nolfi ex Carducci” di Fano in seguito alle verifiche di vulnerabilità statica e sismica effettuate, chiusura che ha comportato la dislocazione di studenti, insegnanti e personale scolastico su altre sedi.
“Le problematiche delle scuole sono trasversali alle appartenenze politiche – ha detto il presidente Giuseppe Paolini – e vi ringrazio per la vostra presenza perché dovremo lavorare tutti insieme per risolvere le situazioni che si sono create ed individuare le migliori soluzioni. Chiediamo la vostra collaborazione affinché a livello nazionale possano essere reperiti ulteriori finanziamenti”.
Il presidente, nell’informare che questa mattina il direttore generale Marco Domenicucci ha firmato con l’Istituto Maestre Pie Venerini il contratto preliminare di acquisto dell’edificio di via Oddi ad Urbino, per un importo di 700mila euro (martedì cominceranno i lavori per il trasferimento delle prime 18 aule del “Raffaello”, mentre per l’inizio del nuovo anno scolastico 2020-2021 saranno accolte tutte le 38 classi, in attesa di realizzare il nuovo edificio scolastico per il quale il Miur ha assegnato un finanziamento di 5 milioni di euro più i 2 di cofinanziamento della Provincia), ha evidenziato che la struttura dell’Istituto Maestre Pie Venerini è stata acquistata per ospitare di volta in volta le scuole che avranno necessità di lavori dopo le verifiche sismiche.
Maggiori problemi si riscontrano per Fano. “Questa mattina – ha aggiunto il presidente – ho incontrato, insieme al dirigente Maurizio Bartoli e al direttore generale Marco Domenicucci, il sindaco Massimo Seri, l’assessore Samuele Mascarin, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi, il dirigente scolastico del ‘Nolfi’ Samuele Giombi, la rappresentante dei docenti Valentina Pennacchi e tre rappresentanti dei genitori. L’esigenza prioritaria è ridurre il numero di plessi in cui sono attualmente ospitati gli studenti, anche se è necessario individuare anche a Fano una struttura, come avvenuto ad Urbino con l’edificio delle Maestre Pie Venerini, che faccia da ‘contenitore’ per ospitare gli studenti in caso di emergenze e futuri lavori”.
Il dirigente Maurizio Bartoli ha spiegato che, nell’ambito dei lavori già programmati ed in fase di appalto a Palazzo De’ Petrucci a Fano, sede dell’istituto ‘Olivetti’, verranno ricavate 4 nuove aule dove nei primi mesi del nuovo anno troveranno spazio le 4 classi attualmente ospitate alla scuola media “Gandiglio”. Sempre riguardo a Fano, nel corso del confronto con i parlamentari è emersa l’ipotesi, in attesa della costruzione di un nuovo edificio per il “Nolfi ex Carducci” (per il quale è stato auspicato uno scorrimento a breve della graduatoria del Miur, trattandosi del secondo dei non finanziati), di realizzare anche un nuovo edificio scolastico a San Lazzaro, nell’area edificabile di proprietà della Provincia adiacente all’edificio sede del liceo Apolloni, che potrebbe fungere da ‘contenitore’ per ospitare le scuole che avranno bisogno di interventi. Questa possibilità ha visto concordi tutti i presenti. L’incontro si è concluso con il ringraziamento del presidente Paolini ai parlamentari per la disponibilità e sensibilità dimostrate in questa fase di emergenza e con l’impegno di questi ultimi a mettere in atto tutte le azioni possibili per arrivare alla soluzione dei problemi, cercando di individuare a livello nazionale risorse aggiuntive per le scuole.