IL RITORNO DEI DIFENSORI JAZZ
Il quintetto britannico The Jazz Defenders, guidato dal pianista/tastierista George Cooper, torna con un doppio piccolo assaggio dal loro secondo album in preparazione.
“The Big Man” è un audace gioiello dancefloor jazz, mentre il lato B è “Love’s Vestige”, un pezzo soul jazz in stile anni ’60 con un ritmo latino e sfumature cinematografiche.
Il lavoro principale del pianista/tastierista George Cooper è solleticare i tasti con la migliore band funk/soul del Regno Unito The Haggis Horns.
Membro ormai da diversi anni, partecipa alle loro registrazioni e tournée a livello nazionale e internazionale. Dopo le collaborazioni con numerosi artisti come Hans Zimmer, Nigel Kennedy, U2, Slum Village, Abstract Orchestra e Lack Of Afro, si è messo alla guida del quintetto jazz chiamato The Jazz Defenders.
La passione per l’hard-bop di fine anni ’50 e l’ammirazione per alcuni artisti Blue Note come Horace Silver, Art Blakey e Lee Morgan, hanno portato The Jazz Defenders a pubblicare un album di debutto su Haggis Records nel marzo 2020.
Dopo il periodo oscurato dalle restrizioni, i primi frutti del quintetto sono due nuove composizioni in vinile da 7”.
“The Big Man” è una gemma jazz ottima per la pista con forti richiami ai migliori album degli eroi jazz stimati da The Jazz Defenders (Lalo Schifrin, Blue Mitchell, Lou Donaldson e Donald Byrd). Cinquant’anni fa la loro musica si sarebbe chiamata “Soul Jazz”. Venticinque anni fa sarebbe stata classificata come “Acid Jazz”. Oggi è solo ottima jazzy-music con un ritmo irresistibile.
Il lato B del singolo è “Love’s vestige” un brano soul jazz in stile metà anni ’60 con un ritmo latino e sfumature cinematografiche che evoca immagini di donne in minigonna, tizi in abiti eleganti, scooter Vespa, dolce vita in discoteche e disco-bar.
Una perfetta combinazione “Mod Jazz”.
È stata una lunga attesa ma i Jazz Defenders sono tornati.
Il singolo è un piccolo assaggio del secondo album che uscirà entro la fine dell’anno su Haggis Records.