IL “ROSCIO” E LA SCUOLA VIRTUSSINA

Una vecchia foto di squadra in bianco e nero, tuta scura, cappellino della Coca Cola in testa, medaglia d’oro al collo e diploma in mano. Inizia da qui la nostra piacevolissima chiacchierata con Simone Roscini, 55 anni compiuti il 29 marzo scorso e gran parte di essi consacrati alla pallavolo. Il “Roscio”, oggi vice di Colucci a Sora in Superlega, è un’istituzione del volley fanese, un virtussino doc che ha tenuto alto il nome di Fano anche oltre i confini nazionali facendosi apprezzare per doti umane e professionali.

Simone, come impostiamo la macchina del tempo per tornare a quello scatto?

<E’ un bel viaggio indietro nel tempo, fino al lontano 1978. Con la scuola media Nuti avevamo appena conquistato il titolo italiano studentesco di pallavolo ai Giochi della Gioventù, a Santa Margherita Ligure, in pratica come Virtus>.

Con te, tra gli altri, si riconoscono Paolo Tofoli e Giovanni Cornacchini…

<Quell’anno sfiorammo l’en plein, ovvero accedere alla fase nazionale sia di pallavolo che di calcio. E diversi di noi figuravano in entrambe le squadre. Era proprio il caso mio e di Giovanni, che aveva una grande elevazione. Nel calcio purtroppo perdemmo la finale interregionale a Roma contro il Lazio, piegati ai rigori. Su Paolo, che era più piccolo di noi di un anno, c’è anche un aneddoto. Non giocò da palleggiatore bensì da centrale, per via dell’incidente in bicicletta occorso all’ultimo momento ad Antonino Palella. Gianluca Sorcinelli, che ci seguiva insieme al prof. Mario Zengarini ed a Francesco Montesi, gli aveva detto di iniziare coi pallonetti in attacco. Dopo un po’ Paolo cominciò poi a voltarsi verso la panchina, smanioso di avere il via libera per schiacciare>.

Quale fu poi la molla che ti portò nel 1989 ad intraprendere la carriera da tecnico?

<Quell’anno non riuscivo a trovare una squadra per giocare che mi ispirasse appieno, volevo però rimanere nell’ambiente ed Angelo Lorenzetti mi diede l’opportunità di fare il suo secondo nella Virtus in B1. Nel campionato successivo centrammo la promozione in A2, con un gruppo tutto fanese eccezion fatta per Lucconi senior e Montanari. C’erano Pietrelli, Sorcinelli, Giommi, Savian, Bergamotti, Olivi, prodotti del vivaio che hanno rappresentato per tante stagioni lo zoccolo duro. E la loro presenza penso sia stata fondamentale per avvicinare la gente di Fano, che ad ogni partita gremiva il Palas Allende creando un’atmosfera speciale>.

Presente, neanche a dirlo, pure nella storica promozione in A1 del ’98 e nel trionfo nella Coppa Italia di A2 nel 2000…

<Sono stati due eventi memorabili, che ho avuto la fortuna di vivere da dentro. Una gioia indescrivibile, perché comunque ancor di più sentite essendo conquiste col club della tua città in cui sei per altro cresciuto. Nell’annata della promozione non eravamo certo partiti favoriti, però Cardona fu bravo a trovare la formula vincente e Ganev ci diede indubbiamente una grossa mano. E vorrei approfittare per ricordare il compianto Cioccia, un presidente amato e stimato da tutti>.

Nel 2001, dopo una sfortunata annata in A2 da allenatore capo, lasci la “tua” Virtus…

<Anche allora ci fu lo zampino di Angelo Lorenzetti, che mi volle con lui a Padova. In realtà però non condividemmo quell’esperienza, in quanto aveva una clausola che gli dava la possibilità di rescindere il contratto qualora l’avesse richiesto Treviso o Modena. Modena giusto appunto lo ingaggiò, mentre io iniziai comunque la mia avventura patavina. Un’avventura magnifica, durata 12 stagioni, nella quale ho avuto l’opportunità di affiancare allenatori del calibro di Babini, Schiavon, Bernardi, Bagnoli, Montagnani. Fu molto dura separarsi nel 2013, però la nuova destinazione, Trento, era assai stimolante nonostante fosse la fine di un ciclo. Io arrivai infatti dopo la conquista di scudetto, Coppa Italia e Mondiale per club e la partenza di diversi big, ma riuscimmo ugualmente ad aggiudicarci la Supercoppa italiana battendo 3-0 la Lube, a finire terzi al Mondiale per club e in campionato da quarti in regular season fummo eliminati ai quarti incrociando una Modena in formissima>.

Seguirono quindi gli anni al Club Italia…

<Anche i 4 anni con la Federazione sono stati intensi, culminati con l’argento con la nazionale under 21 ai Mondiali del 2019 in Bahrein>.

A proposito di giovani, la covata dei ’99 ha di recente fatto le fortune virtussine…

<La Virtus seppur scesa di qualche categoria ha continuato a lavorare bene a livello giovanile, raccogliendone i frutti con quell’annata. Tallone, Lucconi junior, Iannelli e Paoloni sono stati al centro di un progetto che ha finalmente riportato in A Fano, accompagnata dal solito entusiasmo di una piazza dalla grande tradizione. E penso che si possa anche alzare ulteriormente l’asticella, perché ritengo che l’A2 sia la giusta dimensione per una realtà come la nostra>.

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