Il sindaco Seri si fa portavoce delle città di mare: “Contributi a fondo perduto per il turismo balneare e indicazioni precise sugli eventi”
In questi giorni con il persistere dell’epidemia e con l’avvicinarsi della stagione estiva si moltiplicano gli appelli di sindaci, governatori e imprenditori per un intervento immediato a sostegno del turismo: dal Manifesto ripartiamo dall’Italia (www.ripartiamodallitalia.it.) all’appello che gli assessori delle città turistiche hanno rivolto al Ministro Franceschini per avere “Subito misure per il comparto ed un gruppo di lavoro dedicato”.
“L’urgenza e le necessità individuate – spiega il sindaco Massimo Seri – sono reali e sottoscrivo i due appelli associandomi alle richieste di operatori e dei colleghi amministratori. Da sindaco di una città di 60.000 abitanti, che ha investito milioni di euro sulla valorizzazione del proprio patrimonio storico-culturale e che ha un’economia turistica che si fonda principalmente sulla stagione balneare, sento però la necessità di portare all’attenzione di Regione e Governo nazionale alcuni aspetti che richiedono risposte ed interventi altrettanto urgenti”.
“1) Il turismo balneare è un turismo esclusivamente stagionale che si apre con la fine dell’anno scolastico e termina con l’avvio, a metà settembre, di quello nuovo. Perdere la stagione significa perdere un anno, cioè aspettare altri 12 mesi per poter avere la prossima occasione di reddito. La priorità per le attività stagionali, in questo momento, non è quella di avere un mutuo per fare investimenti bensì quella di avere certezze su quando potranno riaprire e a quali condizioni e con quali misure per garantire la sicurezza degli ospiti. Solo sapendo quanti mesi di potenziale lavoro avranno a disposizione consentirà agli imprenditori di programmare e organizzare la loro attività. Poiché è assodato che una parte della stagione balneare 2020 è definitivamente compromessa occorrono subito forme di compensazione: contributi a fondo perduto. Solo con finanziamenti a fondo perduto riusciranno a sopravvivere e a far fronte alle necessità dei prossimi mesi (utenze, tributi, fornitori, personale, mutui già assunti)”.
“2) Molte destinazioni balneari negli ultimi anni hanno investito sulla destagionalizzazione: congressi, fiere, eventi culturali, manifestazioni sportive, festival enogastronomici, ecc. La pandemia ha bloccato completamente ogni tipo di evento e manifestazione ed attualmente amministrazioni, imprenditori ed organizzatori si trovano in condizioni di totale incertezza sul futuro, con contratti sottoscritti ed impegni economici assunti ma senza avere le informazioni necessarie per poterli rinegoziare e posticipare. Servono al più presto indicazioni su quali eventi si potranno realizzare, a partire da quando si potranno realizzare e con quali prescrizioni in materia di sicurezza. Questo consentirebbe ai comuni di riprogrammare ed eventualmente ridestinare risorse ad altre attività”.
“3) Da ciò che sappiamo oggi il virus potrebbe essere ancora in circolazione anche nel 2021, questo ci deve portare ad immaginare forme di tutela, per turisti ed imprenditori, a medio termine. Occorre attivare formule assicurative che consentano al turista che si vede costretto ad annullare il soggiorno causa positività al virus di essere totalmente rimborsato della prenotazione e alla struttura ricettiva di incassare il mancato introito. Servono inoltre polizze che coprano ospiti e hotel in caso si riscontri un caso di positività in hotel. Come rimborsare gli ospiti che saranno obbligati alla quarantena? Come compensare l’hotel, la pensione o il camping che vede azzerati i soggiorni?”
“4) La pandemia, come viene fatto opportunamente notare nell’appello degli Assessori, causerà un durissimo colpo alle casse dei comuni e priverà gli enti anche delle entrate derivanti dall’imposta di soggiorno. Anche per questo aspetto occorrerà che Regioni e Governo si facciano carico di una forma di compensazione perché proprio in questo momento diventa necessario investire in termini di comunicazione e promozione per guardare oltre la crisi, per non perdere terreno verso i nostri competitors e mantenere l’attrattività delle nostre località. Bisogna evitare il rischio di un’ulteriore burocratizzazione della filiera aumentando i livelli intermedi tra Regioni e Comuni e cogliere la sfida per una reale integrazione dell’offerta turistica e dei relativi prodotti svincolandola dai confini amministrativi”.
“L’economia turistica – conclude il sindaco -, da cui dipendono molti dei nostri comuni, oggi si trova davanti ad uno scenario allarmante, non dobbiamo farci prendere dallo sconforto ma dobbiamo unire le nostre idee e le nostre migliori energie per superare la tempesta e riprendere a navigare. Abbiamo bisogno di nuove coordinate per tracciare la rotta e di vele robuste per sfruttare il vento”.