Inquinamento Torrente Arzilla, l’amministrazione promuove un percorso tempestivo per risolvere le cause 

In seguito alle copiose piogge degli ultimi giorni che hanno provocato un inquinamento delle acque alla foce del Torrente Arzilla, l’amministrazione si è attivata delineando un percorso che faciliti l’individuazione di soluzioni connesse alla contaminazione delle acque marine.

L’Assessora Brunori sta lavorando per convocare nei prossimi giorni un tavolo tecnico urgente a cui parteciperanno i tecnici comunali, i rappresentati di Aset e i ricercatori dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo in collaborazione con il CNR IRBIM di Ancona: questi ultimi illustreranno gli esiti delle analisi dei campionamenti d’acqua prelevati dal Torrente Arzilla. L’obiettivo è quello di comprendere quali siano i parametri dell’inquinamento microbiologico. E’, altresì, opportuno precisare che si e’ trattato di un evento straordinario in relazione alla portata dei nubifragi che si sono abbattuti insieme al considerevole periodo di siccità che ha coinvolto il nostro territorio nell’ultimo periodo”.


Brunori smentisce anche la fuga di notizie secondo le quali la vasca di 
prima pioggia, realizzata da Aset spa vicino alla foce del torrente Arzilla nell’ambito del progetto Watercare, non avrebbe funzionato correttamente: “Dopo una precisa verifica, possiamo affermare che il grande contenitore di accumulo ha regolarmente svolto la propria funzione, contenendo le acque reflue non depurate. In questo senso va precisato che la vasca di prima pioggia ha influenza esclusivamente per le acque della zona di Gimarra, in prossimità della Foce del torrente Arzilla, senza che potesse prevenire le cause di tale inquinamento microbiologico, determinato dall’accumulo di detriti a monte. Tale vasca di raccolta rappresenta comunque un prezioso strumento per rendere la qualità delle acque marine elevata”.


Inoltre, l’assessore Brunori, dopo un confronto con i soggetti che parteciperanno al tavolo tecnico, avvierà immediatamente una ricognizione capillare, riferita a tutta l’estensione del torrente Arzilla, degli scarichi privati e civili, individuando quelli abusivi per contenere gli effetti ambientali che determinano la qualità delle acque balneari del tratto fanese”.

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