“Insieme per il Mar Mediterraneo”, il nuovo progetto che vede protagonisti: Marevivo, Tezenis, Garbage Group, Università Politecnica delle Marche ad Ancona e IRIS
Il progetto ha l’obiettivo di recuperare dal Mar Mediterraneo 10.000 kg di rifiuti di plastica che verranno poi utilizzati in via sperimentale per produrre energia consentendo di trasformare i rifiuti in una preziosa risorsa valorizzando il principio dell’economia circolare.
Recuperare 10.000 kg di rifiuti di plastica dal mare Mediterraneo e convertirne una parte in energia elettrica e calore in un’ottica di economia circolare: questo il duplice sfidante obiettivo che Marevivo e TEZENIS, noto brand del gruppo Calzedonia, si sono prefissati dando vita ad una partnership in nome della tutela del mare “Insieme per il Mar Mediterraneo”.
I battelli ecologici “Pelikan” di Garbage Group pattuglieranno i porti, le coste e le foci dei fiumi per recuperare tonnellate di rifiuti di plastica, che rappresentano una grande minaccia per il Mar Mediterraneo e i suoi abitanti – sono 134 infatti le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica. Una volta ingerita, infatti, l’animale può andare incontro a blocco dei tratti gastrointestinali, danni fisici e meccanici agli apparati respiratori e di locomozione.
Il lavoro di Marevivo e TEZENIS risparmierà alle nostre acque il corrispettivo in plastica di 1 milione di bottiglie ripulendo circa 240.000.000 metri quadri di mare.
L’impegno di Marevivo e TEZENIS però non si ferma qui. L’iniziativa prevede attraverso un’attività sperimentale, la conversione di parte dei rifiuti recuperati in energia elettrica e calore grazie al dispositivo Green Plasma sviluppato da IRIS: questo sistema si basa sull’utilizzo della tecnologia di conversione termochimica che, grazie alle alte temperature raggiunte (fino a 5000° gradi), consente di trasformare in gas qualsiasi composto organico, separandolo dalla matrice inorganica. Il gas viene quindi convertito in energia elettrica e calore: l’intero trattamento avviene in assenza di ossigeno, senza combustione, quindi i rifiuti non bruciano e non producono ceneri né emissioni nocive, consentendo di trasformare un rifiuto in una preziosa risorsa senza alcun ulteriore impatto negativo per l’ambiente.
L’ultimo passaggio prevede una fase di studio e analisi, al fine di fornire dati utili per la ricerca del settore. Il progetto verrà infatti supportato da uno studio scientifico svolto dal Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona, polo di studio Nazionale per queste tematiche, che procederà a condurre la caratterizzazione chimica dei rifiuti raccolti dal mare, la loro capacità di concentrare e trasportare contaminanti, gli impatti sugli organismi e sulla rete trofica. Inoltre lo studio analizzerà la resa energetica specifica per le diverse plastiche raccolte in mare, dal valore energetico dei singoli materiali sarà possibile definire il valore energetico di un’intera spiaggia da ripulire, introducendo un nuovo indicatore per i modelli di sostenibilità delle azioni di recupero ambientale.
“Si tratta di un progetto estremamente ambizioso ed innovativo che permetterà di risparmiare tonnellate di rifiuti plastici al mare e, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie disponibili, sperimentarne l’utilizzo in un percorso di economia circolare” ha dichiarato Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo. “La tecnologia pirolitica verrà applicata alle plastiche raccolte dal mare senza trattamenti di pulizia, evitando dunque possibili costi di pretrattamento necessari per molte altre soluzioni, combinando le attività di pulizia, recupero e valorizzazione ambientale senza generare rifiuti, ma anzi trasformandoli in una risorsa per il recupero energetico”.
“Grazie ad anni di ricerca e sviluppo siamo arrivati ad una soluzione sicura, efficiente e compatta che trasforma i rifiuti in risorsa – commenta Manuel Lai, Amministratore Delegato di IRIS -. Ora abbiamo una sfida ancora più grande da affrontare: utilizzare il nostro sistema brevettato Green Plasma per sviluppare progetti di economia circolare, con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un mondo senza rifiuti, unendo mitigazione e prevenzione in un unico innovativo servizio per le comunità costiere e tutti i contesti isolati che hanno la necessità di essere autosufficienti”.
“Plastiche e microplastiche sono ingerite dagli organismi, possono rilasciare sostanze tossiche ed avere effetti subdoli, spesso difficili da diagnosticare. La ricerca sta facendo passi enormi nella conoscenza di questo fenomeno ma è importante anche creare sinergie ed approcci multidisciplinari che possano portare a soluzioni concrete ed obiettivi misurabili” ha dichiarato Francesco Regoli, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università Politecnica delle Marche. “I risultati complessivi e soprattutto l’interazione tra ricerca, formazione, innovazione tecnologica e mondo produttivo porranno le basi per un nuovo modello di gestione dell’inquinamento da plastiche in mare”.
“Questa è una bellissima iniziativa che coniuga il nostro “Sistema Pelikan” con il mondo dell’associazionismo, ricerca e altre aziende private in filiera – ha rilevato Paolo Baldoni, CEO di Garbage Group – una sinergia vincente tanto dal punto di vista del risultato operativo raggiunto che da quella della sensibilizzazione sul tema della tutela ambientale”.