La Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni, ha visitato il Centro Shalom in Zambia de L’Africa Chiama
In occasione della visita in Zambia del Presidente Sergio Mattarella, Giovedì 7 Luglio la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni ha visitato il Centro Shalom dell’associazione L’Africa Chiama.
Ad accoglierla Raffaella Nannini, coordinatrice dell’associazione, Michele Peroni, consigliere de L’Africa Chiama, entrambi in missione in Zambia per alcuni giorni insieme a Mattia Binacchi, rappresentante paese, e lo staff locale dell’associazione.
“La visita della Vice Ministra Marina Sereni è per noi di grande orgoglio ed un segno di riconoscimento importante nei confronti de L’Africa Chiama per un impegno instancabile e molto faticoso che però ha portato grandi risultati mettendo in atto servizi educativi e sanitari a favore della popolazione” commenta Raffaella Nannini da Lusaka.
A seguito della visita la Vice Ministra Sereni ha dichiarato “Sono veramente grata a L’Africa Chiama per lo straordinario lavoro che porta avanti in Zambia. Il progetto poggia su una storia di decenni che ha costruito rapporti solidi e profondi tra la nostra società e quella zambiana. Occuparsi delle comunità più vulnerabili come quelle che vivono nel sobborgo di Kanyama organizzando una scuola per migliaia di bambini e ragazzi, servizi per la riabilitazione e l’inclusione dei bambini con disabilità, una clinica per accogliere le donne in maternità è stato ed è possibile grazie alla mobilitazione di molti donatori italiani e anche grazie ad un finanziamento importante dell’Unione Europea.”
Dal primo febbraio infatti l’associazione L’Africa Chiama ha attivato con le organizzazioni Celim (capofila) e Associazione Papa Giovanni XXIII il progetto “Edu-care” che ha come obiettivo l’inclusione delle persone con disabilità a Lusaka e Ndola.
“Ho potuto constatare personalmente le competenze e la passione con la quale le donne e gli uomini impegnati in queste associazioni hanno costruito passo dopo passo questa importante realtà in un rapporto di partenariato positivo con le autorità locali e nazionali dello Zambia. Non posso che essere orgogliosa di questa Italia, che attraverso la cooperazione si impegna a ridurre le diseguaglianze e promuovere sviluppo.”
Dal 2007 L’Africa Chiama è impegnata nella baraccopoli di Kanyama, la più grande della capitale zambiana e che conta più di 350.000 abitanti: senza dubbio l’area più degradata di tutta Lusaka, dove i pochissimi servizi sanitari ed educativi presenti non rispondono neanche parzialmente ai bisogni della popolazione locale, composta principalmente da giovani uomini e donne e bambini.
A Lusaka L’Africa Chiama ha avviato un intervento multisettoriale, il Centro Shalom, che si rivolge in particolar modo a bambini e bambine con disabilità che costituiscono ben il 12.5% della popolazione (in Italia è del 5,2%).
“Nel paese vi è ancora un alto stigma nei confronti della disabilità, sia a causa dei persistenti pregiudizi sia per la mancanza di consapevolezza e sensibilizzazione a riguardo. I bambini con disabilità sono visti come una maledizione anche dalle stesse famiglie, per questo molti di loro vengono nascosti all’interno delle proprie abitazioni.” Spiega Raffaella Nannini.
L’impegno de L’Africa Chiama è concreto e costante: si consideri infatti che solo nel 2021 l’associazione fanese ha garantito l’accesso ad un’istruzione di qualità a 130 bambini e bambine con disabilità, ha sostenuto 40 bambini con disabilità con supporto nutrizionale, ha raggiunto 240 bambini con disabilità attraverso programmi di riabilitazione motoria e oltre 2.000 giovani madri hanno partecipato a sessioni di formazione su prevenzione della disabilità.