L’ALMA IN 10 RIAGGUANTA LA FERMANA IN UN DERBY AL VELENO

ALMA JUVENTUS FANO-FERMANA 1-1

ALMA JUVENTUS FANO (3-5-2): Viscovo; Cargnelutti, Brero, Bruno; Rodio, Marino (1’st Carpani), Amadio (30’st Scimia), Gentile, Paolini; Nepi (1’st Ferrara, 12’st Flores), Barbuti (30’st Montero). A disp.: Santarelli, Meli, Sarli, Monti, Martella, Busini. All.: Destro.

FERMANA (4-4-2) Ginestra; Bonetto (1’st Sperotto), Manetta, Scrosta, Mordini; Rossoni, Urbinati, Graziano (37’st Grbac), Neglia; Cognigni (28’pt Cais), D’Anna (34’st Grossi). A disp.: Massolo, Manzi, Kasa, Fabris, Boateng, Cremona, Palmieri, Mosti. All.: Cornacchini.

ARBITRO: Fontani di Siena.

RETI: 1’st Neglia (F), 35’st Scimia (A).

NOTE: espulso al 33’pt Brero (A) per fallo da ultimo uomo; ammoniti Bruno, Bonetto; angoli 1-4; recupero 5’+4’.

L’Alma maledice malasorte ed arbitro, ma per come si era messa la partita può gioire per il punto strappato. La Fermana se la deve invece prendere soprattutto con se stessa, per non aver portato a casa la vittoria facendosi riacciuffare sebbene in superiorità numerica per oltre un’ora. Finisce 1-1 il derby tra granata e gialloblù, spigoloso e nervoso più di quanto ci si potesse immaginare a prescindere dalla presenza di tanti speciali ex. Per i fanesi dopo il ko di Bolzano è un piccolo passo in avanti verso il traguardo salvezza, ancor più vicino ora per i fermani che venivano dal successo sul Cesena. Destro perde Cason nel riscaldamento, così Cargnelutti, che avrebbe lasciato spazio al rientrante Brero, si ritrova all’ultimo momento titolare. Già programmate le esclusioni iniziali di Scimia, Flores, Rodio e Ferrara, mentre i volti nuovi sono quelli del recuperato Paolini, di Marino e di Barbuti. Si rivede in panchina Carpani, sempre ai box Urso e Valeau. Cornacchini, ancora senza Bigica, Comotto, Demirovic, De Pascalis e Iotti, avvicenda Grossi, Mosti e Sperotto con Graziano, Manetta e Rossoni. Accende le polveri la punizione di Mordini, che sbatte sul palo creando panico. All’8 proteste canarine per il gol annullato a Cognigni per fuorigioco sul rilancio di Scrosta prolungato da Brero, per lo stesso motivo al 20’ viene invalidata la combinazione Marino-Barbuti. Al 23’ altro brivido per l’Alma sul piazzato del solito Mordini, con Barbuti che liscia la sfera e Viscovo che la fa sua nonostante la carica di Cognigni. A farne le spese è però proprio il centravanti, costretto ad abbandonare il campo. Gli animi, da subito caldi, si infiammano al 33’. Nei pressi dell’area ospite Fontani di Siena sorvola su un contatto ai danni di Marino, poi, sul ribaltamento di fronte, espelle Brero per il fallo su Cais ritenendo che abbia interrotto una chiara azione da rete. Veementi le contestazioni, motivate dal fatto che il pallone sarebbe stato irraggiungibile per il numero 7. Al ritorno dagli spogliatoi giusto il tempo di annotare le sostituzioni, che la Fermana segna. Ci pensa Neglia, abile dribblare Paolini e ad infilzare Viscovo a dispetto del tentativo di respinta sulla riga di Rodio. Il Fano non è nemmeno fortunato, come dimostra il precoce infortunio di Ferrara. Tutto depone insomma a favore dei fermani, minacciosi di rimessa con Neglia e sui corner e capaci di sollecitare Viscovo al 27’ col fendente di Sperotto. I granata non alzano bandiera bianca e sono premiati al 35’ dall’inzuccata del rincalzo Scimia, che si spegne a fil di montante sulla sciabolata di Cargnelutti. Grasso che cola date le circostanze, ma mercoledì nel cruciale scontro diretto nella tana dell’Imolese (appaiata ad Amadio e compagni con lo 0-0 di oggi con la Triestina) sarà presumibilmente emergenza in difesa. Da segnalare durante la gara e nel finale gli screzi tra il presidente Fattò Offidani ed il direttore generale Traini da una parte e Cornacchini dall’altra, brutte scene da vedersi a livello professionistico.

 

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