L’ALMA SI RIPETE PIEGANDO LEGITTIMAMENTE IN AMICHEVOLE ANCHE IL CESENA

ALMA JUVENTUS FANO-CESENA 1-0

ALMA JUVENTUS FANO (4-3-1-2): Meli (19’st Viscovo); Cargnelutti (19’st Monti), Di Sabatino (1’st Bruno), Zigrossi, De Vito (1’st Paolini); Said (1’st Marino), Amadio (26’st Scimia), Parlati (19’st Diop); Carpani (25’st Boccia); Sarli (26’st Mainardi), Barbuti (25’st Vigolo). All.: Alessandrini.

CESENA (4-3-3): Satalino (26’st Marson); Munari, Ciofi (9’st Maddaloni), Ricci, Aurelio (9’st Favale); Collocolo, Petermann (26’st Zammarchi), Sala (19’st Capellini); T. Bernardi (9’st Russini), Caturano (26’st M. Bernardi), Ardizzone. All.: Viali.

ARBITRO: Renzi di Pesaro.

RETI: 33’pt autorete di Ciofi.

NOTE: angoli 6-4; recupero 0’+2’; partita giocata a porte chiuse per l’intervento di ristrutturazione che interessa lo stadio Mancini.

L’Alma pur in attesa di rinforzi di mercato si ripete nel secondo test precampionato, stavolta piegando i pari categoria del Cesena dopo aver già superato con merito l’Ascoli di B. Nella amichevole che precede l’atteso debutto in campionato, in programma domenica prossima a Perugia, mister Alessandrini apporta tre modifiche nell’undici di base avvicendando Diop con Cargnelutti nel ruolo di terzino destro, Paolini col recuperato De Vito sul lato sinistro della difesa e Marino con Said nella posizione di mezzala destra. Le altre novità di giornata sono inizialmente in panchina, dove compaiono il portiere di ritorno Viscovo, il fluidificante mancino Monti ed il centrale difensivo Bruno. Solo tre gli under in campo dal principio, mentre coi tre punti in palio presumibilmente si partirà con quattro per spremere il più possibile dal minutaggio dei giovani. Reduce dallo 0-0 con l’Imolese, il tecnico cesenate Viali propone invece un unico interprete differente inserendo Sala per Zecca. Quella bianconera è una formazione per il momento all’insegna della linea verde, con ben sette nati dopo il 1998 subito presenti sul rettangolo di gioco. Al 3’ c’è già materiale per la moviola, con la bandierina di Cardinaletti di Jesi che si alza per annullare il gol di Barbuti. Quest’ultimo, perfettamente servito da Cargnelutti sul filo del fuorigioco, aveva anche evitato in dribbling il portiere avversario prima di depositare la sfera nella porta sguarnita. Tutto regolare al contrario al 17’, ma in questo caso il bomber granata, imbeccato da Said, angola eccessivamente la conclusione col suo piede debole. Immediata la risposta ospite, col sinistro a giro di Ardizzone largo di un’inezia. E’ comunque l’Alma a mantenere il pallino delle operazioni, andando nuovamente vicina al vantaggio al 20’ con l’incornata del solito Barbuti che sulla formidabile pennellata dell’intraprendente Cargnelutti costringe Satalino ad una difficile respinta. L’1-0 è nell’aria ed arriva però per l’autorete di Ciofi, che al 33’ per deviare di testa la fiondata di Parlati diretta in profondità a Sarli fa secco con un pallonetto Satalino che nel frattempo era uscito dai pali. A stretto giro di posta il Cesena ha l’opportunità per pareggiare con Sala sul disimpegno errato di Meli, che per sua fortuna si riabilita alla grande rifugiandosi in corner. Per la ripresa l’Alma si presenta con tre cambi, diversamente dai bianconeri che ricominciano con le medesime pedine. Non varia il copione, che vede i fanesi sempre a menare le danze. Al pronti-via Carpani sollecita Satalino dalla lunga distanza, poi il capitano al 10’ ispira il destro in corsa di Sarli contenuto dall’attento numero 1 cesenate. Nel mezzo interessante incursione aerea di Bruno, imprecisa nella mira all’8’ sull’angolo di Parlati. Al 16’, ancora su corner di Parlati, nuovo pericolo per il Cesena, con Ricci che sfiora l’autogol e Zigrossi che spuntando alle sue spalle per un soffio non piazza il tap-in vincente. Al 20’ entra Viscovo e in un amen c’è lavoro per lui, dovendo alzare sopra la traversa la sventola di Capellini. Quindi al 22’ doppia chance per il 2-0 per Carpani, che sull’illuminante scarico di Barbuti prima spara su Maddaloni e sul rimpallo, saltando il difensore bianconero, calcia incredibilmente alle stelle. La girandola delle sostituzioni non sposta granché, cosicché si giunge al triplice fischio di chiusura col legittimo successo seppur di misura degli uomini di Alessandrini.

 

 

 

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