L’Amministrazione comunale si oppone fermamente alla costruzione dell’antenna a Bellocchi: Inwit nega qualsiasi alternativa proposta
L’Amministrazione attuale si dichiara fermamente contraria alla costruzione dell’antenna in località Bellocchi e sta cercando, in ogni modo, di bloccarne la realizzazione. Questa mattina, il Sindaco Serfilippi e il vicesindaco Manocchi, accompagnati dai tecnici comunali e dall’ufficio legale, hanno convocato Inwit per cercare di fermare la costruzione e individuare una soluzione alternativa.
“Abbiamo cercato un dialogo costruttivo proponendo diverse soluzioni alternative, ma Inwit ha opposto un rifiuto netto – ha dichiarato il sindaco Serfilippi – Nonostante le nostre reiterate richieste, hanno rivendicato che il piano antenne approvato dalla precedente amministrazione di centrosinistra, seguito e redatto dall’allora assessore all’ambiente Cora Fattori, aveva previsto il sito in costruzione, e quindi si sentono legittimati ad andare avanti senza ostacoli.
Inwit ha ammesso che il progetto è stato avallato dall’assessorato precedente e non presentava alcuna criticità né normativa né urbanistica che ne impediva la realizzazione dell’antenna ne tanto meno proponeva siti alternativi.
“Nonostante ciò, abbiamo proposto diversi siti alternativi di proprietà comunale – ha spiegato il vicesindaco Manocchi – ma anche queste opzioni sono state respinte da Inwit, che si è dimostrata completamente chiusa a qualsiasi compromesso. La nostra priorità è tutelare la salute e gli interessi dei cittadini di Bellocchi, ma ci troviamo di fronte a un muro.”
Davanti a questa posizione intransigente, l’Amministrazione comunale ha richiesto a Inwit di organizzare un incontro pubblico con i cittadini di Bellocchi, affinché possano essere chiariti i dettagli del progetto e affrontati tutti i dubbi e le preoccupazioni della comunità.
“Siamo e restiamo contrari a questa antenna – ha aggiunto Serfilippi, – e continueremo a fare tutto il possibile per bloccarne la realizzazione. Il nostro obiettivo è quello di trovare una soluzione, ma purtroppo, al momento, non esistono strumenti legali per fermare l’opera”