LEONARDO TRA FANO E PESARO

Venerdì 14 giugno alle ore 17,30 presso la Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano in Via Montevecchio,114 a Fano, si terrà la conferenza LEONARDO TRA FANO E PESARO, promossa dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pesaro e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Dopo i saluti del dottor Emilio Melchiorri Presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pesaro e del dottor Claudio Giardini, Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano,

Paolo Montanari, giornalista, parlerà sul tema “Leonardo genio e visione in terra marchigiana: dall’architettura militare alla pittura” mentre l’artista Giuseppe Papagni intratterrà gli intervenuti su “I numeri nascosti nella Gioconda”.

Nell’agosto del 1502 Leonardo da Vinci, ospite del duca Cesare Borgia a Urbino, verrà mandato dallo stesso a svolgere una supervisione nelle rocche di Pesaro, Cagli, e nelle località della vicina Romagna, Cesena e Cesenatico. Sicuramente visitò anche Fano, per la sua importante storia, perché Leonardo era un vero e proprio pellegrino, secondo la concezione medievale, e aveva una curiosità innata.

L’evento promosso dal giornalista Paolo Montanari, fa parte di un progetto con varie associazioni e istituzioni locali, per ricordare l’importanza di Leonardo da Vinci e il suo legame con la terra marchigiana. In particolare Montanari evidenzierà come Leonardo sia stato un grande architetto militare e a Pesaro, inventò una gru che poteva migliorare gli attacchi e le difese da Rocca Costanza, che egli studierà attentamente e confronterà anche con la rocca di Mondavio, opera di un altro grande architetto Francesco di Giorgio Martini. Fu Cesare Borgia a sollecitare Leonardo in questi progetti, perché profondamente interessato, in quanto si trovava in stato di continua guerra per la costituzione di un grande Stato sul versante adriatico dell’Italia Centrale. Lo stesso Cesare Borgia era già venuto a Pesaro due anni prima e aveva potuto visitare le vestigia romane di Fano. Leonardo annotò con disegni e schizzi i suoi progetti nel taccuino L presente nel famoso Codice Atlantico e copiò molto materiale per la sua teorie pittoriche ed architettoniche dai preziosi volumi della biblioteca Sforzesca di Palazzo Ducale di Pesaro, oggi sede della Prefettura.

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