LETTERA DEI GENITORI DELLA DISABILITA’
Noi genitori, appartenenti a varie associazioni che sul territorio fanese si occupano di disabilità, e conviventi con familiari disabili gravi, abbiamo seguito il dibattito di questi giorni che si è sviluppato intorno al tema della sede di Via Froncini (la stanza dove viene attuato il progetto ”Haccarisponde”) e che ha suscitato in noi molte perplessità.
Vorremmo innanzitutto sapere, senza entrare nel merito della validità del progetto Haccarisponde, come mai l’AGFI ha a disposizione tre sedi di proprietà comunale a costo zero (la Casetta degli scout, la sede di via Froncini e quella adiacente di via Gasparoli), mentre nessuna delle altre associazioni sul territorio può disporre di una sede gratuita? Quanti sono i ragazzi di Fano iscritti a questa associazione e di quale gravità, tanto da giustificare tante risorse messe a loro disposizione? Facciamo presente che via Gasparoli è in centro, a due passi da via Froncini.
Auspichiamo che nasca uno spazio, “il centro per le famiglie” a cui accenna l’assessore Tinti, che accolga anche le altre associazioni, specie quelle che di sedi comunali messe a disposizione non ne hanno nessuna, e sono quindi costrette a realizzare le proprie progettualità in locali per i quali sostengono tutte le spese, affitto e utenze comprese.
Ci dispiace l’uso improprio e strumentale delle parole: non si tratta di uno “sfratto” ma di un trasferimento verso locali in cui possano trovare spazio anche le famiglie che si riconoscono in altre associazioni.
Ci sembra imbarazzante la pretesa della Presidente della ass. Agfi di voler concentrare tanti privilegi in una sola associazione e per un singolo progetto che coinvolge pochi ragazzi (al massimo 2 per ogni turno). La consideriamo una pretesa assurda, se si pensa a quanti ragazzi fanesi con disabilità media o grave sono rimasti esclusi, ed una grave discriminazione tra disabili di serie A (che possono godere dell’appoggio di alcune forze politiche) e disabili di serie B, che invece rimangono invisibili a tanti, o almeno alle persone che in questi giorni si sono spellate le mani a sostegno delle motivazioni pretestuose della Presidente della Agfi.
In conclusione rimane la considerazione più amara, perché noi genitori di ragazzi disabili pensavamo di averle viste tutte, ma non era vero: oltre al fatto che le proteste dell’ass. AGFI ci sono sembrate molto inopportune, siamo costretti a dire che non avremmo mai immaginato che un problema di riorganizzazione dei servizi per i nostri figli venisse strumentalizzato in modo così squallido, usato come pretesto di scontro tra partiti della maggioranza fanese. Una vera vergogna!
I NOSTRI FIGLI MERITANO RISPETTO! LA POLITICA RIMANGA FUORI DA CERTE QUESTIONI!