Lo sport come occasione di rinascita grazie a Csi e Cooperativa Polo9

Al campionato Csi di calcio a 5 partecipa anche Tali & Squali, formazione composta da maggiorenni con problematiche legate alla tossicodipendenza e all’alcol dipendenza

Hanno debuttato ieri in campionato perdendo per 20 a 5 ma ancora è presto per sapere se la loro stagione sarà ai vertici o nelle retrovie, ma quel che è certo è che loro, il loro campionato, lo stanno giocando e vincendo ogni giorno.

Loro sono i “Tali e Squali”, 15 ragazzi tra i 22 e 57 anni ospiti delle comunità terapeutiche CND di Fenile, Gaggera e San Cesareo gestite dalla Cooperativa Sociale Polo9 che dal 2017, grazie anche alla collaborazione con il Csi Pesaro-Urbino con sede in Fano, ha avviato un progetto per far vivere a queste persone un’occasione di aggregazione attraverso lo sport.

Dopo la parentesi di due stagioni fa col calcio a 8, quest’anno la squadra partecipa al 13° campionato cittadino di Calcio a 5 organizzato presso gli impianti dell’Alma Park, uno dei tre campionati targati Csi (gli altri due si svolgono a Tre Ponti e a Tavernelle) dai quali scaturiranno a maggio le formazioni che difenderanno i colori del comitato alle fasi regionali e nazionali.

“ I percorsi terapeutici e le progettualità realizzate da Polo9 – spiegano dalla Cooperativa – da sempre guardano al territorio, alla rete e alla ricerca dell’integrazione nella convinzione che conoscenza e partecipazione siano gli strumenti principe del cambiamento. Quale strumento migliore dello sport per raggiungere questo obiettivo? Scopo del progetto è infatti quello di favorire l’integrazione sociale attraverso gli strumenti di partecipazione, coinvolgimento, condivisione e educazione che lo sport offre”.

I ragazzi seguiti da Polo9 sono maggiorenni autosufficienti sul piano fisico ma con problematiche legate alla tossicodipendenza e all’alcol dipendenza, tematiche delle quali occorre parlare per sensibilizzare quanto più possibile il territorio.

“Tali e Squali – concludono i referenti di Polo9 – nasce dalla consapevolezza che la ‘cura’ dei nostri ‘malesseri’, sta nella ‘contaminazione reciproca’ che diviene veicolo di crescita per le persone più fragili e per il territorio che ha l’opportunità di incontrarle condividendo esperienze su un piano di collaborazione e reciprocità”.

A portare il saluto e ad augurare un buon campionato, ieri sera c’erano anche Marco Pagnetti, presidente Csi, Barbara Brunori, assessore allo Sport del Comune di Fano e Dimitri Tinti, assessore al Welfare di Comunità:

“Quando organizziamo qualsiasi tipo di manifestazione – afferma Pagnetti – non ci limitiamo all’aspetto sportivo ma cerchiamo di offrire qualcosa in più. Sapere di essere d’aiuto a ragazzi che a fatica stanno cercando di rialzarsi è per noi motivo d’orgoglio e risponderemo sempre ‘presente’ ad ogni richiesta che ci arriverà da associazioni e onlus che credono in noi”.

Dello stesso avviso sono Brunori e Tinti: “Lo sport è inclusione, aggregazione e senso dello stare insieme – sostiene Brunori -. Abbattendo le barriere, Tali e Squali ha il grande merito di certificare come sia possibile voltare pagina. In questo modo, questi ragazzi hanno possono sfruttare questa occasione di riscatto e di dimostrare, soprattutto a se stessi, i proprio talenti. Questo rappresenta un esempio sportivo virtuoso di cui andiamo fieri”.

“Questo progetto – fa eco Tinti – è la prova che da buone collaborazioni nascono percorsi di socialità e di integrazione e se poi riguardano la pratica sportiva possono diventare anche esperienze di vita per superare le difficoltà, misurarsi coi propri limiti e prevenire possibili devianze. Oggi più che mai c’è bisogno di una rete educante che sappia aggregare, responsabilizzare ed accrescere il senso di comunità”.

Nella foto le due squadre con gli organizzatori e l’assessore Tinti

Potrebbero interessarti anche...