Lockdown. Cosa stiamo imparando?

Noi del Circolo Legambiente Fano abbiamo assistito sgomenti al diffondersi del contagio in Italia e nel Mondo ed esprimiamo la più profonda solidarietà nei confronti di tutte le persone la cui vita è stata segnata da questa tragedia; pensiamo anche con gratitudine agli Operatori Sanitari al servizio dei Cittadini e a tutti coloro che sono impegnati nella salvaguardia del Sistema di Salute pubblica.

Usciremo da questa crisi, ne siamo certi. Ma, come ogni momento di crisi nella storia, le circostanze meritano delle riflessioni, ed è doveroso trarne degli insegnamenti. Siamo sicuri che tornare alla routine precedente sarà come “recuperare la normalità”?! ..o vogliamo piuttosto cogliere l’opportunità per stimolare un ripensamento della nostra Organizzazione economica e sociale?

La nostra considerazione è che, oggi come non mai, è evidente che la biosfera (l’insieme di tutti gli Ecosistemi) è un sistema unico basato su un equilibrio delicato e complesso.

Quando usciremo da questa situazione di emergenza riteniamo che sia necessario dare un mandato chiaro ai nostri amministratori locali, nazionali ed internazionali affinché tutti gli sforzi economici, organizzativi e politici siano congiunti per permetterci di vivere in equilibrio con il Sistema naturale di cui siamo parte integrante.

Stanno emergendo numerosi studi che sembrano dimostrare una connessione causale tra il diffondersi del contagio e alterazione degli Ecosistemi (deforestazione, alti tassi di emissione di gas tossici, depauperamento delle risorse idriche, ecc.).  Senza giungere ad affrettate conclusioni, vorremo indurre i cittadini alla riflessione.

Quando tutto questo sarà finito, quando potremo riappropriarci nelle nostre città e delle nostre piazze e riabbracciarci, faremo finta che nulla sia successo o vogliamo fare tesoro di ciò che stiamo vivendo? Manterremo lo strumento dello smart-working come possibilità per molti lavoratori di non spostarsi fisicamente e quindi utilizzare l’automobile propria o i mezzi pubblici? Ci impegneremo per ottenere una migliore qualità dell’aria?

Avremo finalmente capito l’importanza di ritornare in equilibrio con la biosfera, finiremo di inseguire una crescita economica continua e lineare, impossibile da realizzare in un sistema chiuso come la Terra, oppure ci batteremo per un’economia che meglio si conformi alla Natura? Un’economia che soddisfi i bisogni di tutti ma che recuperi l’energia e la materia senza che tutto abbia termine in una discarica dove raccogliere gli scarti di un sistema economico inadeguato?

Per noi è fondamentale che la ripresa economica si basi sulla green economy, sull’economia circolare e sul Green New Deal, una prospettiva completamente diversa di vedere l’economia e la ripresa economica post-quarantena. Ci siamo già mossi sotto questo aspetto portando anche noi le 5 misure proposte di Legambiente da prendere a livello cittadino. Auspichiamo che la nostra città sia la prima a mettere in campo queste politiche e che ciò possa essere d’esempio per tutti.

Ecco nel dettaglio le 5 proposte di Legambiente:

1- Più persone in bici e percorsi ciclabili nuovi. La bici è il mezzo che permette il migliore distanziamento, è l’unico mezzo che non inquina ed è quello da prediligere insieme ai camminatori.

Ora è il momento di realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi mirando a trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili. Questi interventi sono a costo quasi zero e le risorse per realizzare vere ciclabili ci sono: nella Legge di Bilancio 2020 sono stati stanziati 150 milioni di Euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani. Cosa aspetta il Ministero delle Infrastrutture a emanare il Decreto che fissa i criteri per l’erogazione dei fondi? Intanto però i Comuni si possono preparare, in modo da avere progetti seri da candidare e un piano da cui “si evinca la volontà di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana”, come sottolinea la Legge, in modo che nel 2021 possano partire i cantieri. E che si tratti di reti ciclabili fatte bene, magari copiando il format della ciclovia adriatica, considerando anche i territori interni. Sarebbe infatti importante avere una mappatura dei percorsi ciclabili. Chiediamo anche un impegno da parte delle aziende locali, stipulando accordi con i venditori di biciclette per avere un loro garage ed incrementare anche da parte dei turisti l’uso di queste.

2- Puntare sul turismo sostenibile. Non solo da parte del Comune ma anche le aziende. Il turismo sostenibile implica riaprire quei percorsi da trekking, magari raggiungibili attraverso una ciclabile, ormai dimenticati da anni per scoprire le bellezze naturalistiche della nostra città, spesso sconosciute perché nascoste. Quindi chiediamo di mappare e rendere agibili quei percorsi lungo alcune aree del nostro territorio. Siamo fermamente convinti che per tutelare questi posti bisogna conoscerli in tutto il loro splendore naturalistico. La gestione consapevole di queste aree e lo svolgimento di queste attività nella massima sicurezza è possibile ed è fondamentale per la riscoperta del nostro territorio a livello paesaggistico.
Progettare le reti dei cammini e ciclabilità (anche urbana), i percorsi di mobilità dolce, per rafforzare e ricucire le reti ecologiche e come occasione per il miglioramento microclimatico e ambientale, di fruizione privilegiata dei paesaggi e dei siti di maggior interesse. Ripensare al progetto di paesaggio come strumento necessario al ridisegno degli spazi pubblici, valorizzando professionalità adeguate.

Tutto questo volendo è fattibile già ora, con costi moderati da parte dell’amministrazione, molti percorsi infatti sono già conosciuti ma vanno resi sicuri e agibili a tutti ma sopratutto mappati.
Non solo, è fondamentale che anche le aziende si adeguino a questo trend, ormai in voga da anni, del turismo sostenibile, per fare ciò è necessario che il Comune aiuti a trovare gli incentivi già esistenti. Attraverso una gestione attenta ai temi della sostenibilità, in generale, ponendo particolare attenzione alla promozione e valorizzazione di prodotti tipici locali e prestando più attenzione per i disabili con spiagge e strutture accessibili a loro. Chiediamo inoltre che venga realmente applicato il plastic free in ogni luogo del Comune con controlli sul territorio.

Siamo coscienti che questo percorso è impegnativo, ma ce lo impone anche il tipo di turismo che si sta sviluppando, infatti sempre più turisti prediligono queste modalità.

Tutto questo è possibile anche partecipando ai bandi europei di tipo Life ed altro, impegnativo ma non impossibile.
Legambiente premia questo tipo di turismo. Per maggiori dettagli consigliamo il sito: www.legambienteturismo.it.

3- Sicuri sui mezzi pubblici.  Molte persone avranno paura a prendere bus e treni, tram e metro per timore del contagio. Per questo, man mano che le città ricominceranno a muoversi, si dovranno programmare con attenzione le corse, garantire le distanze di sicurezza, bisognerà ripensare anche gli orari per evitare congestione e traffico nelle ore di punta. Sarà fondamentale un continuo e attento monitoraggio, sia dei mezzi che delle stazioni, dove si dovranno introdurre controlli e tornelli per contingentare gli ingressi oltre a garantire una quotidiana sanificazione. Per fare tutto questo ci vogliono risorse. In parte il governo ha risposto, ma è evidente che non basta perché le aziende pubbliche hanno bisogno di investimenti e già soffrono per la riduzione di introiti da biglietti dovuta a questi mesi di stop.

Crediamo inoltre che questo percorso sia fondamentale per la ripartenza e per evitare i livelli di inquinamento atmosferico fin oggi avuti, abbassatosi solo nel periodo di quarantena.

4- Rafforzare la sharing mobility ed aiutare i cittadini a rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile. Le più efficienti alternative all’auto privata in città, per chi non vorrà prendere i mezzi pubblici, dovranno diventare tutti i mezzi in sharing: auto (meglio elettriche), bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini. I Comuni dovranno stringere accordi con le imprese per avere più mezzi e in più quartieri, a costi molto più contenuti. Serviranno risorse, ma il servizio potrà avere grande successo e in parte ripagarsi. In ogni caso saranno soldi ben spesi quelli per potenziare il servizio (con controllo, sanificazione e ridistribuzione dei mezzi nelle diverse ore e luoghi della città) perché avremo offerto mobilità sostenibile a buon mercato a tantissimi di cittadini.

Relativamente alla rottamazione auto i Sindaci devono farsi sentire, perché le risorse ci sono! Cosa aspetta il Ministero dell’Ambiente a mettere a disposizione i fondi per “Programma Buoni di mobilità” previsti dal decreto Clima approvato a dicembre scorso? Sono previsti 75 milioni per il 2020 e 180 milioni di euro per le annualità successive. Si tratta di 1.500 euro alle famiglie che rottamano una vecchia auto che non può più circolare (Euro3 o più inquinante) oppure 500 euro per un vecchio ciclomotore, per acquistare abbonamenti, e-bike e sharing mobility. Si potrebbe così subito dimezzare la spesa media per i trasporti per 250 mila famiglie italiane (3.500 euro all’anno secondo l’Istat). Chiediamo quindi che anche nelle nostra città come in altre ci sia un servizio simile a quello di Pesaro con l’uso di monopattini elettrici.

5- Più smart working. In un periodo di grande trasformazione come quello che stiamo vivendo, il lavoro agile diventa ora più che mai fondamentale. Ai Sindaci chiediamo di spingere su questa modalità di lavoro per riorganizzare il lavoro dell’amministrazione pubblica e aiutare tutte le attività che scelgono di andare in questa direzione. Serviranno risorse, ma soprattutto idee nuove e andrà coinvolto il Governo, ma esistono tutte le possibilità per premiare con vantaggi fiscali sia le aziende che i lavoratori che decideranno di puntare su soluzioni innovative di smart working e mobility management di comunità. Ad esempio i vantaggi fiscali di cui oggi beneficiano le auto aziendali possono essere estesi anche a mezzi e investimenti organizzativi per il lavoro a distanza, ai mezzi pubblici, alla condivisione e alla mobilità elettrica o muscolare in tutte le sue forme.

Legambiente Fano – Circolo Idefix

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