LOTTARE PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E LA LIBERTÀ CON LA MUSICA

Per il loro secondo singolo “Freedom”, il gruppo global groove London Afrobeat Collective si presenta con uno spirito di sfida e di gioia, con un groove afro-funky irresistibile, arricchito da fiati e chitarre gioiose e accompagnato dai testi potenti ed emotivi della cantante Juanita Euka.


Oltre a presentare la versione originale del brano, presente nell’imminente album Esengo, la band è lieta di continuare la tradizione dei remix per cui Canopy Records sta rapidamente diventando famosa, e questa volta ha collaborato con una persona con cui era desideroso di lavorare da molto tempo: Bruno Hovart aka Voilaaa/Patchworks. Il produttore francese ha completamente stravolto il copione di questi due remix (sotto i suoi due pseudonimi) e ha “re-immaginato” il brano per creare qualcosa di veramente speciale, riproponendo la maggior parte degli strumenti e aggiungendo il suo fascino unico ai mix, che aiuta la voce e il messaggio di Juanita Euka a risaltare ancora di più.

“Freedom” è una canzone ispirata dagli omicidi di George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Arbery e tanti altri morti per mano della brutalità della polizia e del razzismo istituzionale. La morte di George Floyd è stata un altro catalizzatore nella conversazione sulle ferite non rimarginate di secoli di oppressione, sull’eredità del colonialismo, sulla disuguaglianza e sullo sfruttamento umano e il collettivo è stato nuovamente costretto a interrogarsi sulle molte questioni che ancora frenano i neri e sulla continua ingiustizia di questi crimini.

Juanita Euka

La cantante Juanita Euka afferma: “Come gruppo crediamo nella giustizia sociale e nei diritti umani. Crediamo nella creazione di movimenti di liberazione come i potenti movimenti di liberazione dei neri degli anni Sessanta. Questa è una canzone che denuncia il sistema di oppressione, la brutalità della polizia e il razzismo istituzionale e che ci sfida a guardare gli altri semplicemente come esseri umani. A guardare al lavoro delle tradizioni radicali nere e a ricentrare la nostra interconnessione perduta con il nostro mondo naturale e con i nostri fratelli e sorelle come razza umana. Nel fare questa riflessione è importante evitare le tendenze salvatrici dei bianchi e guardare alle relazioni razziali per quello che sono: un concetto di costruzione sociale che si infiltra e distorce tutte le relazioni sociali. È un’invenzione che manipola e distrugge. Inoltre, è un concetto che deve essere dissolto. Dobbiamo far crescere la coscienza collettiva contro l’ingiustizia”.


Un verso della canzone dice tutto: “L’oppressione sistemica in un ciclo di ripetizione”.

L’album di prossima uscita Esengo (che significa “Gioia” in Lingala) è prodotto da Sonny Johns (Tony Allen e Hugh Masekela / Oumou Sangare / Ali Farke Toure / Polar Bear) e mette in mostra l’amore e il rispetto del London Afrobeat Collective per le tradizioni dell’afrobeat, ma con la volontà di creare musica originale che attraversa i generi.

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