MARCO GAGGI MORDE IL FRENO A CASA ASPETTANDO L’OK AL DEBUTTO MONDIALE
E’ costretto a mordere il freno dentro le quattro mura domestiche Marco Gaggi, che senza la pandemia a fine marzo avrebbe già debuttato nel Mondiale Superbike categoria Supersport 300 a Jerez de la Frontera e questo weekend avrebbe corso la sua seconda gara ad Assen. Il sedicenne pilota fanese, neoacquisto del team spagnolo Grupo Machado-CAME SBK e testimonial di Amici Senza Frontiere, è rientrato invece a Fano dai primi test di Valencia giusto un mese fa e da allora non è più uscito di casa se non per fare qualche esercizio fisico davanti al proprio appartamento.
Marco, ti pesa questa quarantena?
<Mi mancano tantissime cose, tra cui ovviamente la moto, però non sono insofferente perché tutto sommato in casa ci sto bene. Trovo il modo per occupare la giornata e comunque va fatto, per contenere il contagio e poter vincere questa dura battaglia col Covid-19>.
Come ti tieni in allenamento?
<Non ho mai smesso di allenarmi, anche se chiaramente il programma della mia preparazione è cambiato non avendo la possibilità di andare in pista né di utilizzare certi attrezzi da palestra né tantomeno macchine. Faccio con quello che ho, lavorando più intensamente del solito al corpo libero ed al ritmo di due sedute al giorno. Sono in costante contatto col mio team, soprattutto col capo-tecnico Josep. Il confronto con lui è continuo, specialmente per quanto riguarda il setup della moto e le caratteristiche dei vari circuiti>.
Pensi che si possa tornare in pista in tempi brevi?
<Speriamo che si riesca a correre quest’anno, ma i dubbi sono legittimi data la situazione. Per ora il calendario prevede la prima gara nel weekend del 3-5 luglio a Donington, in Inghilterra, ed io cercherò di farmi trovare pronto. La voglia di rimettermi in sella alla moto è grande, sia per via di questa lunga sosta forzata che per il desiderio di affrontare questa per me nuova e molto stimolante avventura in un Mondiale>.
Quali sono i circuiti che più ti affascinano tra quelli inseriti nel cartellone iridato 2020?
<Tra i circuiti che mi affascinano di più c’è quello olandese, ad Assen. Una pista storica, che non per niente viene definita l’università del motociclismo, nella quale non vedo l’ora di girare. Ma direi che mi intrigano un po’ tutti quelli dove ancora non ho mai corso; lo stesso Donington Park, o il tracciato di Oschersleben in Germania che è un’istituzione della Superbike. Però sono contento anche di gareggiare nuovamente al “Marco Simoncelli” di Misano, dove sono come di casa, che è il mio preferito. E poi Aragon e Jerez, in Spagna, già affrontati nella scorsa stagione di European Talent Cup>.
Intanto con eccellenti voti prosegui il terzo anno all’Istituto Tecnico Industriale “Don Orione”, come ti trovi con le lezioni online?
<Non mi dispiace affatto frequentare le lezioni online, qui in casa mi sento decisamente più tranquillo. Potessi, le farei sempre così>.