MASSIMO POPOLIZIO CON UNO SGUARDO DAL PONTE DA VENERDÌ 8 A DOMENICA 10 DICEMBRE AL TEATRO DELLA FORTUNA DI FANO
Ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn, Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller con l’interpretazione di Massimo Popolizio, indiscusso Maestro della scena che firma anche la regia, giunge in scena da venerdì 8 a domenica 10 dicembre a FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, Regione Marche e del MiC.
Un grande affresco sociale, ma anche il ritratto di un uomo onesto, Eddie Carbone, compromesso e sconfitto da una incestuosa passione erotica. Il testo ancora oggi concentra una serie di temi scottanti e attuali: la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina, la caccia allo straniero e gli affetti morbosi che possono dilaniare una famiglia. In scena completano il cast Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Gabriele Brunelli, Adriano Exacoustos.
“L’azione della pièce – nelle parole dell’autore Arthur Miller – consiste nell’orrore di una passione che nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve e nonostante ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad ammantare il suo potere su di lui fino a distruggerlo”. “Ecco questo concetto di ineluttabilità del destino e di passioni dalle quali si può essere vinti e annientati – afferma Massimo Popolizio – è una “spinta” o “necessità” che penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale. Tutta l’azione è un lungo flash-back, Eddie Carbone, il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Una grande storia, raccontata come un film, ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film. Ci sarà un ponte, ci sarà una strada e in questa strada dei mobili, che sono la memoria della famiglia Carbone. Arriva l’avvocato Alfieri, la sua funzione somiglia a quella di un coro greco, è presente nel racconto e al contempo è spettatore fuori dalla scena, ci introduce nella vicenda che, non dobbiamo dimenticare, trae origine da un fatto di cronaca nera dal quale Miller fu profondamente turbato”.
La traduzione del testo è a cura di Masolino D’Amico, le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Gianni Pollini, il suono di Alessandro Saviozzi, la produzione dello spettacolo è di Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma / Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.