NARRAZIONI IN JAZZ (al tempo del virus) #5

#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo. 

I brani sono scelti da Adriano Pedini (Direttore Artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (Direttrice artistica di PremioeGiornate Di Letteraria).

In questi interminabili giorni di #iorestoacasa, è inevitabile che i nostri pensieri, le nostre domande siano sempre le stesse, sempre uguali e non è difficile sapere quali sono, in più il bollettino giornaliero dei contagiati e dei morti, non ci distoglie un attimo da questo scenario inquietante. 

Sentiamo intorno a noi crescere la paura l’angoscia dell’oggi e l’incertezza per il domani. 

È certo che occorre reagire a questo stato di cose, con tutti gli strumenti che possiamo mettere in campo. 

Noi che operiamo nel campo della cultura, mentre siamo preoccupati per il futuro delle nostre attività (Festival, Rassegne ecc.) ci siamo posti anche la domanda di cosa fare, di cosa proporre in questo tempo sospeso. 

Leggere e ascoltare musica senza l’assillo del tempo che scorre, potrebbe aiutarci a rendere meno pesante il nostro quotidiano? Potrebbe essere un po’ di ossigeno per le nostre menti intossicate da questo malefico Covid-19? 

Noi crediamo di sì naturalmente, e allora ecco la nostra proposta: Narrazioni in jazz: semplici suggerimenti, per l’ascolto di musiche jazz accostate alla lettura di testi. 

Poiché caos è signore di questi giorni – smarriti come siamo, brancolanti come ci muoviamo, incerti del futuro – il criterio di scelta non poteva che essere la totale arbitrarietà. 

 

ORNETTE COLEMAN 

“Free Jazz” (1961) 

https://youtu.be/iPDzlSda8P8 

Il titolo del disco diede il nome all’allora nascente movimento free jazz, un tipo di musica libera, completamente al di fuori degli schemi. L’album è stato definito da Chris Kelsey, come uno dei 20 dischi essenziali del Free Jazz. L’opera servì come ispirazione e punto di partenza per lo sviluppo del movimento “free” e di enorme importanza per i successivi gruppi free jazz. Il free jazz, è parallelo al sorgere delle grandi battaglie razziali di Martin Luther King e, soprattutto, di Malcom : il Black Power sarà sempre un marchio distintivo dei musicisti “Free”. Il genere ha rivestito e riveste, perciò, una grande valenza sociale. La copertina originale dell’LP riportava una riproduzione del dipinto del 1954 di Jackson Pollock ( The White Light ). 

 

HARPER LEE – “Il buio oltre la siepe” 

Il secondo è stato pubblicato nel 1960 anno come questo bisesto ma meno funesto. Questo il criterio di scelta, ma non solo. La scrittrice, avendo creato un capolavoro, ha saggiamente pensato di non pubblicare più nulla. Il titolo spero non sia letto come una macabra ironia: Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Anche perché scavalcata la siepe si scopre che il buio non fa paura. Non posso che rimandarvi al film con Gregory Peck, indimenticabile Atticus Finch, e con la partecipazione nel ruolo di Boo Radley di un giovanissimo, quasi irriconoscibile, Robert Duvall. 

L’arringa finale su YouTube (con la voce imprevedibilmente profonda di Peck) https://www.youtube.com/watch?v=tNxrnOC_WTs 

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