PASSAGGI IN CITTA’, PER GUARDARE FANO CON ALTRI OCCHI
Fano – Passaggi in città – 100 storie e luoghi da scoprire – è la prima pubblicazione realizzata da Passaggi ed è la nuova guida turistica della città di Fano.
Fano – Passaggi in città nasce da un’idea di Giovanni Belfiori ed è il primo progetto editoriale realizzato da Passaggi, Festival della Saggistica, collana “I Libri di Passaggi Cultura”.
La curatrice della guida è Ippolita Bonci Del Bene, il progetto grafico è di Federica Falciasecca.
A questa insolita ed alternativa guida turistica di Fano hanno collaborato, sia per i testi che per le fotografie e le illustrazioni, Domenico Alfano, Alfredo Antonaros, Marco Ferri, Carolina Iacucci, Manuela Palmucci, Ermanno Simoncelli, Giorgio Tonelli, Gianni Volpe, Moritz Brunner, Alessandro Cecconi, Marta Marino, Jacopo Sallemi, Sara Trebbi, Mauro Chiappa e Sara Gaggi.
Fano – Passaggi in città non è, come ha detto l’ideatore Giovanni Belfiori, una guida turistica tradizionale quanto piuttosto una raccolta di storie, personaggi, ricordi, emozioni e sapori, oltre che di indicazioni turistiche vere e proprie con particolare riferimento ai numerosi monumenti, luoghi storici e capolavori d’arte dei Fano. In copertina la grafica raffigurante il labirinto è il simbolo della scoperta di percorsi nascosti.
Federica Falciasecca, Giovanni Belfiori ed Ippolita Bonci Del Bene durante la presentazione
Il numero dieci è la chiave di lettura dell’intera guida: 10 pezzi nascosti, 10 curiostà da sapere, 10 cose da fare, 10 fanesi in giro per la città, 10 storie di mare, 10 storie di corti, cortili e chiostri, 10 storie di lavoro e arte, 10 architetture del XX Secolo, 10 espressioni tipiche in dialetto fanese, 10 ricette fanesi della tradizione.
Nemmeno a dirlo i capitoli sono 10.
Tantissime le fotografie, le illustrazioni ed in chiusura possiamo trovare anche le mappe con gli itinerari da seguire. Fano – Passaggi in città è una guida che oltre ad essere di utilizzo per i turisti, sarà sicuramente molto apprezzata dai cittadini fanesi.
“Adè discurin un con in dialèt” (Capitolo Nono, punto Primo).
