QUESTA SETTIMANA AL BIANCHINI

Sotto i due avvenimenti proposti dal circolo Bianchini questa settimana:
 
venerdì 3 marzo alle ore 21,15 inizierà il ciclo di letture poetiche Le poetesse e i poeti salutano la primavera edizione 2023. Sarà il giovane poeta Lorenzo D’Agostino ad inaugurare questa serie di letture di testi poetici originali presso la sala da tè L’uccellin bel verde, in via Rinalducci 5 a Fano.
 
sabato 4 marzo alle ore 17 preso la chiesa di santa Maria del Gonfalone, in via Rinalducci 11 Giorgio Manzi dell’Università La Sapienza di Roma terrà un incontro sul tema L’UOMO DI NEANDERTHAL: STORIE PRIMA DELLA STORIA. Giorgio Manzi è uno dei più accreditati e apprezzati studiosi di paleoantropologia. L’incontro di sabato è certamente un’occasione da non perdere per chi voglia essere aggiornato su quanto la scienza ha scoperto in questi ultimi fecondissimi decenni di ricerca.
 
 INGRESSO LIBERO E APERTO A TUTTI
Sabato 4 Marzo alle ore 17.00
Fano, Chiesa di Santa Maria del Gonfalone
L’UOMO DI NEANDERTHAL: STORIE PRIMA DELLA STORIA
Con
Giorgio Manzi
Università La Sapienza Roma
Neanderthal: conoscere loro per capire meglio noi stessi
Negli ultimi tempi, alcune scoperte hanno portato ad attribuire ai Neanderthal – ben nota specie estinta del genere Homo, così simile e allo stesso tempo così diversa dalla nostra – dei comportamenti che lasciano intuire un pensiero simbolico complesso. L’idea che i Neanderthal fossero mentalmente simili a noi è cosa molto diversa dal considerarli poco più che esseri scimmieschi o bruti esseri umani cavernicoli, come spesso si è fatto nella storia della paleoantropologia, da quando (era il 1856) un primo scheletro fossile di questa specie umana estinta venne rinvenuto in Germania, nella valle dal nome antitetico di Neander (“uomo nuovo”, in greco). Se si aggiunge poi che, durante la loro lunga storia, i Neanderthal non hanno apportato danni all’ambiente, al contrario di quanto abbiamo fatto noi ogni volta che siamo arrivati in una nuova terra, ecco che i nostri cugini paleolitici sembrano quasi una “umanità migliore”, in una sorta di confronto tra Caino e Abele della preistoria. Dunque, dalla ricerca sui Neanderthal possiamo comprendere meglio loro, ma anche ragionare sulle somiglianze e sulle differenze che avevano con noi Homo sapiens; dunque, provare a capire meglio la nostra natura bio-culturale e le potenzialità che dovremo esprimere appieno per affrontare le formidabili sfide che oggi dobbiamo affrontare.
GIORGIO MANZI
Dipartimento di Biologia Ambientale, Sapienza Università di Roma
Accademico dei Lincei e professore di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, dove è attualmente coordinatore del Dottorato in Biologia Ambientale ed Evoluzionistica. Direttore dal 2016 della Missione Paleoantropologica in Tanzania, è stato direttore del Museo di Antropologia G. Sergi, associate editor dell’American Journal of Physical Anthropology, direttore del Polo museale Sapienza, segretario generale dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, vicesegretario dell’Istituto Italiano di Antropologia. Di rilievo internazionale la sua attività ​di ricerca come paleoantropologo, documentata da oltre 200 pubblicazioni ​scientifiche e dalla partecipazione a scavi e missioni di ricerca in Italia e all’estero. Nel tempo, ha svolto attività editoriale in diverse riviste specialistiche, ha organizzato congressi, nazionali e internazionali, ha ideato e curato esposizioni in vari musei. Noto anche come divulgatore scientifico, è autore di libri per il grande pubblico e collabora regolarmente con quotidiani, periodici, trasmissioni radio e TV. Il suo ultimo libro per Il Mulino è del 2021: L’ultimo Neanderthal racconta: storie prima della Storia.

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