Secondo appuntamento della Fondazione Carifano a tutela dell’ambiente: ospite il prof Giorgio Vacchiano

La tragedia che ha colpito il nostro entroterra lo scorso settembre ha evidenziato le più estreme conseguenze dei cambiamenti climatici. Per questo è opportuno tornare a valorizzare il ruolo delle nostre foreste così da esaltare la loro capacità di mitigazione degli impatti del Climate Change, come ad esempio l’assorbimento di CO2, limitando il rischio di dissesto idrogeologico. L’argomento verrà affrontato venerdi 4 novembre nel convegno dal titolo “Già qui, già ora: le soluzioni alla crisi climatica”. Il secondo appuntamento del ciclo di conferenza “Terra e Clima” si svolgerà alle 17, nella Sala di Rappresentanza della Fondazione, dove Giorgio Vacchiano, Professore associato in gestione e pianificazione forestale presso l’Università Statale di Milano, illustrerà quali sono le soluzioni alla crisi climatica e quali comportamenti sono utili per migliorare la nostra vita quotidiana. Le teorie moderne e davvero efficaci al centro dell’attività di Giorgio Vacchiano, nel 2018, gli sono valse l’inserimento dalla rivista Nature tra gli 11 scienziati emergenti nel mondo.

“Le soluzioni che contrastano i disturbi naturali le conosciamo – afferma il prof Vacchiano – . E abbiamo anche a disposizione le risorse per metterle in campo. In questo momento serve creare una cultura, è necessario parlarne. Infatti troppo poco si affrontano quelli che sono i progetti che hanno la forza di combattere il Climate Change con un risultato davvero efficace”.

Ma Vacchiano, oltre ad aver studiato lo sviluppo di modelli matematici, a supporto della gestione forestale sostenibile, si occupa di comunicazione scientifica. Lo ha fatto nel suo libro “La resilienza del bosco” – l’emergenza del Climate Change. E proprio su questo Vacchiano sostiene: “Piantare alberi può essere uno strumento, ma non è l’unico. Serve capire i benefici, e anche i limiti di questa strategia. Ora, è opportuno concentrarci sul confronto, sull’analisi preventiva affinché si possa creare una cultura a riguardo con l’intento di avere tutti gli elementi per prevenire catastrofi e tutelare il nostro ambiente”. 

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