SONS OF KEMET: LA PUNTA DI DIAMANTE DEL BRITISH JAZZ A FANO JAZZ BY THE SEA
Sono gli attesi Sons of Kemet gli ospiti principali, domenica 24 luglio, della terza giornata di Fano Jazz By The Sea 2022: il quartetto inglese, guidato dal carismatico sassofonista Shabaka Hutchings, si esibirà sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 21.15) nell’ambito del tour europeo dopo il quale cesserà la propria attività, come annunciato nei giorni scorsi dal management del gruppo.
Accanto al leader ci saranno Theon Cross alla tuba e ben due batteristi, Jas Kayser e Edward Wakili-Hick.
Il programma della giornata, iniziata di buon mattino con il concerto all’alba del pianista Fabio Giachino, sarà completato dai concerti sullo Young Stage dei Mack (ore 19.30) e, per la sezione Cosmic Journey, dei Boiled (ore 23.00). Entrambi questi appuntamenti sono previsti al Jazz Village, a ingresso gratuito.
Punta di diamante della nutrita schiera di esponenti del British Jazz cui quest’anno Fano Jazz By The Sea presta grande attenzione, i Sons of Kemet sono una delle numerose creature nate dall’estro di Shabaka Hutchings, sassofonista, compositore, filosofo e scrittore assurto da qualche tempo a figura guida della scena jazzistica britannica, ma non solo, al punto da venire scritturato dalla leggendaria Impulse! Records, con conseguente visibilità internazionale.
Dello scorso anno è Black To The Future, quarto album dei Sons of Kemet (e secondo per la Impulse!), che vede la band attorniata da ospiti quali il sassofonista Steve Williamson, il cantante di Chicago Angel Bat Dawid, la poetessa americana Moor Mother, l’MC grime D Double E, l’artista e rapper Kojey Radical e tanti altri ancora.
Black To The Future inizia e finisce con potenti dichiarazioni liriche e musicali di rabbia e frustrazione, espresse sulla scia della morte di George Floyd e delle successive proteste del Black Lives Matter. “Black To The Future è un poema sonoro di invocazione del potere, del ricordo e della guarigione.
Raffigura un movimento, quello della ridefinizione e riaffermazione di cosa significa lottare per il black power”, afferma lo stesso Shabaka, già collaboratore di Sun Ra Arkestra, Mulatu Astatke, Louis Moholo, Heliocentrics, Floating Points. Insomma: Grande Musica Nera!
Costituito attorno ad un’idea che evita di identificarsi con un unico genere musicale, il progetto Mack si configura come un vortice d hip hop, elettronica e jazz che muta e si trasforma in base a varie collaborazioni. Il suo nucleo – Federico Squassabia (tastiere e sintetizzatori), Marco Frattini (batteria ed elettronica) e Mattia Dallara (elettronica e samplers) – è sempre pronto ad espandersi, aprendosi ad artisti – come nel caso del trombonista Federico Pierantoni, ospite del concerto al Jazz Village – e discipline differenti in modo sempre diverso e ricercato.
Nel 2019 Mack ha rappresentato Fano Jazz By The Sea al festival canadese di Vancouver.
Di sonorità elettroniche si nutrono anche i Boiled, vincitori della seconda edizione del contest Jam The Future. Music for a New Planet, il progetto di Volvo e JAZZMI dedicato alle giovani promesse del jazz. Il quartetto contamina infatti il jazz con il più moderno sound della musica elettronica contemporanea, strizzando l’occhio alla nuova scena jazz del Regno Unito e di Chicago, creando tessiture non convenzionali e dinamiche.
Il loro è un live energetico, dove batteria, chitarra, basso e synth dialogano all’unisono con campionatori e componenti elettroniche, creando un’atmosfera coinvolgente e affascinante allo stesso tempo.