TEATRO DELLA FORTUNA DA VENERDÌ 21 A DOMENICA 23 MAGGIO TORNA AD APRIRSI IL SIPARIO!

IN SCENA ORGOGLIO E PREGIUDIZIO DI ARTURO CIRILLO

Finalmente si torna al Teatro della Fortuna di Fano. Il sipario si apre da venerdì 21 a domenica 23 maggio – grazie all’impegno congiunto di Fondazione Teatro della Fortuna e AMAT, con il contributo del Comune di Fano, Regione Marche e del MiC – su Orgoglio e pregiudizio, prima versione teatrale italiana del capolavoro di Jane Austen, con l’adattamento teatrale di Antonio Piccolo, la regia di Arturo Cirillo, una produzione di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale e Teatro di Napoli_Teatro Nazionale.

In scena un’eccellente compagnia di attori formata da Arturo Cirillo, Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini e Giulia Trippetta.

“Perché portare a teatro Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen? – afferma Arturo Cirillo nelle note di regia – Perché penso che sia una scrittrice con un dono folgorante per i dialoghi. Perché sono affascinato dall’Ottocento, e dal rapporto fra i grandi romanzi di quell’epoca e la scena. Infatti provai un raro piacere, svariati anni fa, ad affrontare uno strano testo di Annibale Ruccello (strano perché al confine tra il musical e la commedia, tra la parodia e la ri-scrittura) ispirato a Washington Square di Henry James. Perché l’ironia di questa scrittrice, il suo sguardo acuto ma anche distaccato sui suoi personaggi l’amo molto. Perché il mondo della Austen dove apparentemente non accade mai nulla di eclatante, abitato per la maggior parte da creature che stanno abbandonando la fanciullezza per diventare ragazze da marito o giovani scapoli da sposare, mi affascina; con tutto il pudore, i turbamenti, le insicurezze, e anche l’orgoglio e i pregiudizi che la giovinezza porta con sé. Perché questo mondo sociale dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la propria sorella perché i genitori sono, ognuno a suo modo, prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi. Soprattutto pensando a queste giovani eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle, e allontanandosi dalle proprie famiglie d’origine. Anche se poi la povera e zitella Jane Austen (che mai riuscì invece ad abbandonare la propria famiglia) si divertì a sottrarsi a tutto questo mettendolo in scena nei suoi romanzi, che sono una spietata critica e allo stesso tempo un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Per fare questo si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda ad osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro”.

Le scene dello spettacolo sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Camilla Piccioni e le musiche di Francesco De Melis.

Il Botteghino del Teatro è aperto con il seguente orario: dal mercoledì al sabato dalle 17.30 alle 19.30; mercoledì e sabato anche dalle 10.30 alle 12.30; nei giorni di spettacolo feriali dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 a inizio spettacolo; nei giorni di spettacolo festivi dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 15 a inizio spettacolo. Gli spettacoli avranno inizio venerdì e sabato alle ore 19, domenica alle ore 17. Biglietti: € 15; Loggione € 8.

Potrebbero interessarti anche...