TERRE SONORE: LA MUSICA IN OGNI ANGOLO DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO

Trilok Gurtu e Enrico Rava hanno concluso la 2^ edizione di Terre Sonore, una rassegna che ha portato la musica in ogni angolo della Provincia di Pesaro e Urbino.

Con gli straordinari concerti di Trilok Gurtu nel Castello Gradara e del quartetto di Enrico Rava al Teatro Comunale di Cagli si è conclusa nei giorni scorsi la seconda edizione di Terre Sonore, rassegna organizzata da Fano Jazz Network con la direzione artistica di Adriano Pedini: dal 31 luglio al 27 agosto il jazz, ma non solo, è stato protagonista di un appassionante viaggio musicale che dalle spiagge dell’Adriatico si è spinto nell’entroterra fra dolci colline, borghi e altri luoghi storici della Provincia di Pesaro e Urbino. 16 i Comuni coinvolti, 17 i concerti – di cui 13 gratuiti – ai quali hanno preso parte nell’insieme 76 musicisti. Ogni tappa ha raccontato una grande storia fatta delle storie che abitano il Parco Naturalistico della Golena del Furlo, il Castello di Gradara, i borghi di Cerasa, Apecchio, Cantiano, Isola Del Piano, Montefabbri, Acqualagna, San Lorenzo in Campo, Barchi, Carpegna, Mercatello Sul Metauro, Macerata Feltria, Fermignano, il centro storico Unesco di Urbino e il Teatro di Cagli.

Trilok Gurtu – Arke String Q (foto Chiara Broccoli)

«Il dato di questa fortunata seconda edizione che subito risulta rilevante, e per certi versi sorprendente, è stata l’affluenza di pubblico a tutti i concerti in programma, a partire dal primo appuntamento alla Golena Del Furlo con la suonatrice di kora Sona Jobarteh, dove si sono registrate oltre 2000 persone, di ogni età e provenienza: con vari sold out, le presenze complessive sono raddoppiate rispetto allo scorso anno che pur aveva registrato una ottima adesione», commenta Adrano Pedini, « Oltre a quello del pubblico, vale la pena anche sottolineare l’entusiasmo con cui gli amministratori e le associazioni territoriali dei Comuni coinvolti in Terre Sonore hanno accolto l’iniziativa».

«Elemento caratterizzante è stato proprio la convinta condivisione di ogni singolo appuntamento, costruito con il pieno coinvolgimento delle comunità locali, dalle amministrazioni alle associazioni, indispensabile per la buona riuscita della rassegna che ha previsto, oltre ai concerti, momenti conviviali tesi alla valorizzazione di prodotti enogastronomici tipici e iniziative espositive che hanno fatto scoprire dimore storiche nei borghi antichi, nei teatri storici, nei castelli, nei centri storici Unesco. Il tutto all’insegna della sostenibilità che ormai dal 2017 contrassegna tutta l’azione di Fano Jazz Network», prosegue Adriano Pedini.

Sona Jobarteh alla Golena (foto Mirko Silcvesttini)

Fra le collaborazioni che hanno reso possibile anche quest’anno Terre Sonore, che si è avvalsa del patrocinio della Provincia Pesaro e Urbino, si segnalano quella ormai storica della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo e le nuove partnership con l’Unione Montana del Catria e Nerone, con l’Associazione Urbino Jazz Club, Associazione Musica e Musica di Mercatello Sul Metauro e l’Istituzione Teatro Comunale di Cagli.

Significativa, inoltre, è stata la conferma dell’appuntamento a Fermignano, inizialmente previsto nella stazione ferroviaria, ora dismessa, e poi spostato nel Centro Storico a causa del maltempo. Ciò non ha comunque tolto valore all’evento, inserito nel progetto nazionale Jazz Rail presentato al MIC dall’Associazione I-Jazz di cui Fano Jazz Network fa parte.

Enrico Rava Quartet – Teatro Cagli (foto Chiara Broccoli)

«Con Terre Sonore si è voluto anche raccogliere l’invito della Regione Marche che intende promuovere e sostenere progetti in rete che sviluppino sinergie innovative per la valorizzazione delle aree interne», aggiunge Adriano Pedini, che conclude il suo ragionamento con una punta di incertezza: «Purtroppo dobbiamo registrare che a fronte di un così vasto coinvolgimento territoriale, con ricadute significative per l’economia locale oltre che di promozione turistica di qualità, ad oggi non abbiamo notizie certe di quel contributo Regionale che sarebbe assolutamente indispensabile per la sostenibilità e la crescita dell’iniziativa, realizzata, lo ricordiamo, con coraggio e con l’impegno delle sole forze locali».

Ancora una volta, dunque, Terre Sonore ha mostrato di essere un Format vincente toccando luoghi e suoni diversi all’insegna di un intreccio culturale fra tradizione e modernità, di bellezze paesaggistiche e bellezze musicali, di emozioni personali e collettive tutte da vivere. Vista la riconferma di tutti i Comuni a proseguire l’esperienza, nonché le richieste di altri a partecipare alla Rete, Terre Sonore sarà riproposta anche nell‘agosto 2023.

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