«Una scelta consapevole per il digestore» Incontro informativo di In Comune con Aset
Il digestore è «un’opportunità per Fano» e di conseguenza, ha affermato l’assessore comunale Samuele Mascarin, «la scelta sul relativo progetto deve essere consapevole». Nasce da questo presupposto l’assemblea organizzata dalla lista In Comune, ieri pomeriggio nella sala riunioni di palazzo Martinozzi, (nella foto) a Fano in via Arco d’Augusto, che ha fornito a una platea di quasi 150 persone le informazioni oggettive e corrette sull’impianto per produrre biometano e compost di qualità.
«La tecnologia che abbiamo individuato – ha sottolineato il presidente di Aset spa, Paolo Reginelli – assicura il minore impatto ambientale e al tempo stesso una migliore redditività dal recupero di potature, tagli del verde e avanzi di cucina. Saranno infatti utilizzati soltanto questi materiali, non altri, per produrre biometano e fertilizzante utilizzabile anche per l’agricoltura biologica. Il digestore anaerobico è una scelta strategica per l’azienda, considerando che i rifiuti organici da smaltire sono in aumento in virtù della raccolta differenziata e che è previsto un forte rincaro delle tariffe applicate dai centri di trattamento, in genere dislocati nel Nord Italia. Aggiungo che è proprio la normativa di settore a spingere verso impianti vicini alle aree di raccolta e solo sulla costa della nostra provincia vivono 200.000 persone su 360.000 in totale».
Il digestore anaerobico individuato da Aset spa è coerente con i criteri dell’economia circolare, un sistema ecosostenibile. «Sono favorevole a questo tipo di impianto – ha aggiunto l’assessore Mascarin – ma vorrei che se ne discutesse senza parole d’ordine, senza fomentare allarmismi, senza strumentalizzare e senza pregiudizi. Direi che è necessario rovesciare le priorità dell’attuale dibattito e valutare in modo laico il progetto, a mio giudizio comunque difficile da criticare».
All’incontro di ieri hanno inoltre partecipato il portavoce della lista In Comune, Simone Uguccioni, e il direttore di Aset spa, Marco Romei, il quale ha illustrato gli aspetti tecnici del progetto ricorrendo ad alcune diapositive. «Il rischio di impatto esterno come i cattivi odori – ha spiegato – è azzerato da un apposito sistema. Parliamo di un impianto di interesse provinciale, capace di trattare indicativamente 60-70.000 tonnellate all’anno e di conseguenza l’arrivo di camion da altre zone della provincia è valutabile al massimo in 7-8 mezzi al giorno. Aset spa invia circa 20.000 tonnellate ai centri di trattamento fuori regione, distanti centinaia di chilometri, con una spesa complessiva vicina a un milione e 900.000 euro all’anno. Di questi, 300-400.000 euro sono per il trasporto. Le economie garantite dal digestore permetteranno di ammortizzare gli aumenti, in media del 15-20 per cento ogni due anni, delle tariffe praticate dai centri di trattamento e di ridurre gli importi in bolletta».