Vitruvio fu cittadino fanese
Vitruvio fu cittadino fanese? Questa la domanda alla quale cercherà di dare risposta il prof. Lorenzo Braccesi (Università di Padova) nella conversazione-intervista che il Centro Studi Vitruviani, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano, organizza per il tardo pomeriggio di giovedì 9 luglio 2020, alle ore 18.15, nella straordinaria cornice della chiesa di San Francesco.
L’iniziativa prende spunto da una recente ricerca, commissionata dal Centro Studi al prof. Braccesi stesso e alla dott.ssa Serena Peruch, al fine di approfondire il tema, controverso, del possibile luogo d’origine o di appartenenza di Vitruvio, il cui legame con Fano, indiscutibile, è da lui stesso testimoniato nel suo libro e la cui possibile origine fanese è sostenuta, ad esempio, anche da eminenti studiosi quali il prof. Pierre Gros.
Ma ci sono elementi di novità scaturiti dalla ricerca? Cosa ci dice l’onomastica vitruviana? Com’era diffusa la gens Vitruvia? E la presenza della tribù Pollia a Fano, ben documentata dalle fonti letterarie ed epigrafiche, presenti anche nel nostro Museo civico, può essere messa in relazione a Vitruvio? Si può forse sostenere che Vitruvio fu civis fanestris?
Il prof. Lorenzo Braccesi ci porterà alla possibile risposta ragionando quindi sul cognomen di Vitruvio, sui suoi rapporti con la famiglia di Cesare Augusto e con la Colonia Iulia Fanestris.
Per rendere l’incontro ancor più vivo e stimolante, invece della classica conferenza, abbiamo scelto la forma dell’intervista che sarà condotta dalla giornalista Anna Rita Ioni.
PS: Per rispettare le norme di contrasto al coronavirus è richiesto di prenotare il posto rivolgendosi al Botteghino del Teatro della Fortuna
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oppure per email: botteghino@teatrodellafortuna.it
Lorenzo Braccesi, professore universitario, saggista. Ordinario di storia greca negli atenei di Torino, Venezia e Padova. I suoi ambiti di ricerca storica vanno dalla grecità adriatica (i greci d’occidente), all’ideologia e propaganda nel mondo antico, all’eredità della cultura classica nelle letterature moderne. Molto ampia la sua produzione libraria dedicata all’antichità greca e latina. Per quest’ultima ricordiamo, fra gli altri, Marco Livio Druso Claudiano, Giulia la figlia d’Augusto, Augusto, la vita raccontata da lui stesso, Agrippina la sposa di un mito, Livia la consorte di Augusto, titoli che fanno del prof. Braccesi uno dei più vasti e competenti conoscitori della famiglia imperiale augustea.
L’ultima sua fatica è, Arrivano i barbari, le guerre persiane tra poesia e memoria (Laterza, 2020). Con una scrittura colta ma godibilissima Braccesi ci racconta come le epiche gesta della confederazione ellenica contro la soverchiante armata di terra e di mare del Gran Re Serse hanno fornito una serie di topoi letterari che hanno influenzato e continuano a influenzare il nostro immaginario. Un patrimonio che riemerge costantemente ogniqualvolta la storia lo richieda per la difesa delle libertà: da Lepanto a Nelson vincitore a Trafalgar, dai testi incendiari del nostro Risorgimento fino alle canzoni della Resistenza. Un libro appassionato e divertente, alla riscoperta dei mille fili che ci legano al nostro passato più remoto.