DA FANO A FLORIANOPOLIS… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa diciannovesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Lorenzo Pascucci, da diversi anni da Florianopolis in Brasile.
Ciao Lorenzo, quale molla ti ha spinto a partire?
<A vent’anni ho avvertito la necessità di allontanarmi da quella vita fatta di serate passate in discoteca, dove andavo più per non rimanere solo ed essere estraneo alla massa che per reale piacere personale. In quel momento ho sentito il desiderio di dedicarmi al volontariato ed ho iniziato a Casa Serena a Bellocchi, poi mi si è prospettata l’opportunità di un’esperienza in Brasile a sostegno dei bambini di strada e non ho esitato a coglierla. Quella è stata la molla per partire e la svolta della mia vita>.
Come ti ci trovi?
<In Brasile ho scoperto una società dove il concetto di comunità valeva di più che in Italia, quindi mi sono trovato subito come a casa. Questo perché a Fano per il mio carattere estroverso mi sentivo un po’ un pesce fuor d’acqua, me stesso forse solo in famiglia visto che comunque mia madre è meridionale ed è quindi anche lei molto espansiva. Si è instaurato subito un feeling con questa gente, povera, semplice ed allo stesso tempo estremamente socievole. Mi sono così fermato dieci anni a Salvador De Bahia e da altrettanti sono qui a Florianopolis, per la precisione nell’isola di Santa Catarina. Ho cambiato perché mi avevano detto che in questa zona c’era un po’ più di Europa, ma non ne vado matto perché qui hanno un pochino la puzza sotto al naso>.
Qual è la tua professione?
<Lavoro nel digitale, diciamo che sono una sorta di imprenditore in questo settore. Creo ad esempio servizi gratuiti giornalieri, tipo la meditazione del giorno, l’oroscopo del giorno, la notizia del giorno, che monetizzo coi click online avendo un’audience di un paio di milioni di utenti. Sto anche lanciando delle App, sempre delle stesse tematiche, oltre a studiare e programmare robot in grado di investire nel mercato del Forex, ovvero nella compravendita del dollaro, dell’euro o di altre valute. In passato ho pure realizzato un corso di “lead generation”, vale a dire per apprendere le azioni di marketing tese a proporre qualsiasi tipologia di prodotto>.
Quali sono state le maggiori difficoltà iniziali?
<Per molti anni non ho avuto il Visto, quindi per un periodo ho addirittura vissuto da clandestino lavorando in nero. Finché non è uscita un’amnistia, della quale ho potuto beneficiare regolarizzando la mia posizione attraverso alcune certificazioni. Inizialmente mi hanno concesso un Visto di due anni, successivamente trasformato in permanente continuando a dimostrare che svolgevo un’attività lavorativa ed avevo la fedina penale pulita. Per il resto grosse difficoltà non le ho incontrate>.
Cosa ti manca di Fano e quante volte ci torni?
<Di Fano, a parte famiglia ed amici, mi manca la nostra cucina! Vorrei tornare più spesso, ma sono tre o quattro anni che non rientro perché purtroppo il mio cane, che per me è come un figlio, si è ammalato di epilessia idiopatica. Non mi fa proprio di lasciarlo e nel frattempo mi è anche scaduto il passaporto, che non riesco a rinnovare in Consolato qui in quanto non hanno uno sportello. Questo probabilmente mi costringerà a rivolgermi alla Polizia per ottenere un foglio di via, se vorrò venire in Italia>.
Cosa porteresti dal Brasile a Fano?
<Più che a Fano, quello che porterei in Europa è il concetto di aiutarsi e stare più vicini al prossimo. Qui c’è un senso di solidarietà sociale assai diverso, spontaneo e sentito>.
Alla scoperta di quali luoghi della nostra città condurresti un brasiliano?
<Naturalmente gli farei visitare il nostro enorme patrimonio artistico, romano e medievale. Però gli proporrei anche una sorta di “Via Enogastronomica” alla scoperta delle prelibatezze del nostro territorio, estendendo questo tour al resto d’Italia. Io d’altronde ho avuto la fortuna di provare in casa le tipicità di nord, centro e sud, con babbo fanese, mamma napoletana ed un nonno veneziano>.
Quelli invece che preferisci là?
<Io amo Salvador de Bahia, però potrei dire tutto il nord-est del Brasile>.
Ti capita di incontrare altri fanesi che risiedono lì o di ricevere visite dall’Italia?
<Ricevo visite dall’Italia, ma non da Fano. Sono amici provenienti da altre parti e che ho conosciuto nel corso degli anni. La porta di casa mia, comunque, è sempre aperta! E per chi mi conoscesse e mi volesse ricontattare, mi può tranquillamente mandare un Whatsapp allo +5548996075469>.