IL DOTT. SANCHIONI PARLA DI COVID-19 DA PRIMARIO DELLA RIANIMAZIONE E MEDICO DELL’ALMA
Da anni è il cosiddetto medico sociale dell’Alma e forse per questo incarico è maggiormente conosciuto a Fano, ma il dott. Augusto Sanchioni è prima di tutto primario del reparto di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore del Presidio fanese.
Qual è dott. Sanchioni l’attuale situazione ospedaliera in piena emergenza Covid-19?
<Attualmente nella Rianimazione del Presidio di Fano ci sono ricoverati pazienti non affetti da Covid-19 e nel Presidio è concentrata tutta l’attività chirurgica, comprese le urgenze e punto nascita. Solo nei primi giorni di marzo abbiamo ricoverato in Rianimazione pazienti affetti da Covid-19 con un decesso, primo nelle Marche, di un paziente di anni 88. L’ospedale di Pesaro è il riferimento per i pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di terapia intensiva, sub-intensiva ed osservazione breve (OBI). Questa è la direttiva dell’AORMN, azienda ospedaliera in cui lavoro>.
Precedendo di qualche giorno il DPCM del 12 marzo, società e staff sanitario granata avevano illustrato ai giocatori i pericoli del Coronavirus e le misure da adottare…
<Ai ragazzi sono state date tutte le informazioni che circolano ormai da tempo da parte del Governo e del Ministero della Salute. Abbiamo sottolineato tutti gli aspetti di prevenzione: il lavaggio delle mani con il sapone, soluzioni alcoliche o candeggina; non toccarsi occhi, naso e bocca come le mani; evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; evitare di fare starnuti o tosse in presenza di altre persone e coprendosi con la piega del gomito o con un fazzoletto da buttare subito via; uso della mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate; non assumere farmaci senza il parere del medico; pulire le superfici con disinfettanti a baso di cloro o alcol. I giocatori sono giovani, sani e vivono al di fuori della realtà ospedaliera, sottovalutando, a volte, la gravità del problema. E’ necessario quindi uno sforzo comune, anche da parte loro, rispettando alla lettera le raccomandazioni. I ragazzi mi sono sembrati molto attenti, interessati e responsabili. Hanno appreso con serenità tutto quello che è stato spiegato loro. Tutto sembra che proceda tranquillamente e senza alcun sospetto di contagio, tranne qualche piccolo stato d’ansia>.
Per quanto ancora potrà proseguire questa quarantena?
<Secondo me ancora un paio di settimane. Le norme restrittive sono iniziate da una settimana e, considerando che il periodo medio di contagio è di circa 14 giorni – ed ecco perché un sospetto contatto si mette in quarantena per quel lasso di tempo, anche se sappiamo che l’incubazione, in casi estremi, può arrivare a 24-25 giorni – direi che tra un paio di settimane dovrebbero cominciare a vedersi gli effetti di queste misure restrittive. Quindi mi auguro che il numero dei contagi con le loro conseguenze diminuiscano. I dati che ci vengono comunicati nelle ultime ore dimostrano che le percentuali dei decessi rispetto ai contagi diminuiscono e le percentuali dei guariti rispetto ai contagi aumentano, ritenendo tutto questo, un piccolo segnale positivo>.
Stanno uscendo anche casi di contagio tra calciatori in serie A, questo fattore potrebbe far slittare ancora di molto la ripresa del campionato?
<Sì, tant’è che gli organi federali stanno discutendo di posticipare le date delle competizioni Europee, visto che i campionati sono già stati sospesi fino al 3 aprile. La quarantena fa scattare in automatico il periodo di isolamento, quindi la mancata possibilità delle squadre di allenarsi, prolungando la ripresa dell’attività di gruppo di almeno 15 giorni; fermo restando che questi pochi casi isolati rimangano tali e che non spuntino nuovi contagi. Però mi sembra di vedere che gli organi federali abbiano preso le giuste precauzioni. Purtroppo questa è la realtà. C’è da augurarsi che altri Paesi prendano esempio dall’Italia adottando da subito norme restrittive perché solo così puoi riuscire a combattere il Covid-19. La prevenzione è fondamentale. Ormai chi è affetto è necessario che sia isolato, si curi e possibilmente guarisca; i sani devono assolutamente proteggersi per non essere contagiati rispettando tutto quanto sopra descritto. Solo così si può interrompere la catena dei contagi>.
Comunque andrà a finire a livello sportivo, sia sul piano individuale che di squadra, quella in corso è un’annata che i giocatori dell’Alma difficilmente scorderanno. Quanto sta accadendo non ha infatti precedenti se non per chi ha vissuto i tempi di guerra, figuriamoci per un gruppo giovane qual è quello fanese. Dacché martedì scorso di seguito ai provvedimenti assunti dal presidente del Consiglio dei Ministri è stato raggiunto l’accordo tra la Lega Pro e l’Associazione Italiana Calciatori, sulla base del quale sono stati sospesi gli allenamenti sino a venerdì prossimo 20 marzo, la formazione granata si è ulteriormente isolata pur rimanendo a Fano. Una quindicina di elementi non si sposta da allora dal Don Orione, dove i non sposati e qualche single è di stanza sin dall’inizio della stagione. Il resto dell’organico, perlopiù coppie, sta invece trascorrendo questo periodo di fermo da Coronavirus nei rispettivi appartamenti sparsi per la città. Gianluca Carpani e compagni hanno però un programma di lavoro predisposto dallo staff tecnico, per cui seppur con modalità differenti dal solito continuano ad allenarsi individualmente a domicilio monitorati a distanza dal mister Marco Alessandrini e dai suoi assistenti. Il tecnico granata è difatti nella sua Senigallia, ma sempre in costante contatto telefonico con dirigenti, collaboratori e giocatori. In questi giorni i suoi ragazzi non devono neppure uscire per mangiare, dato che usufruiscono del servizio d’asporto assicurato dal Ristorante La Perla. Al titolare, Maurizio Caldarigi, la società del presidente Claudio Gabellini e del direttore generale Simone Bernardini ieri ha voluto rivolgere pubblicamente i propri ringraziamenti per il prezioso supporto, dopo averlo fatto con l’azienda Papalini per aver sanificato gli ambienti utilizzati dalla squadra sia allo stadio che all’impianto sportivo della Trave. In attesa di una nuova fornitura, la segretaria generale Marcella Ghilardi ha inoltre realizzato artigianalmente delle mascherine con la carta da forno avendo quest’ultima un grado di permeabilità molto simile a quelle in commercio.