CALATI I VELI SULL’ALMA NUOVO CORSO, CON UN CLUB DI A SULLO SFONDO
Distinto, pacato, chiaro, cordiale e aperto al dialogo. Si è presentato così Enrico Fattò Offidani, il nuovo proprietario dell’Alma Juventus Fano 1906, atteso protagonista della conferenza stampa di questa mattina nella Sala della Concordia del Comune di Fano. Il cinquantaduenne imprenditore, che è nato sì a Toronto in Canada ma trasferitosi sin da bambino a San Benedetto del Tronto con la famiglia, ha insomma destato un’ottima impressione ad una platea composta sia da giornalisti che da tifosi. All’incontro la società granata aveva infatti invitato anche i rappresentanti dei vari gruppi organizzati della tifoseria fanese, ovvero di Panthers, Ultras e Club Forza Alma. Questi ultimi hanno quindi potuto ascoltare con le proprie orecchie la parole del successore di Claudio Gabellini, estremamente disponibile nel rispondere alle domande postegli soprattutto per fugare alcuni dubbi sulla sua attività imprenditoriale e sul suo vissuto in generale. A fare gli onori di casa è stato il sindaco Massimo Seri, che affiancato dall’assessore allo sport Caterina Del Bianco ha garantito collaborazione da parte dell’amministrazione comunale (cruciale in questo senso l’intervento di sistemazione del “Mancini”). Al tavolo con loro insieme al neo patron sedevano anche il confermato direttore generale Simone Bernardini ed il fresco di nomina responsabile dell’area tecnica Mauro Traini. <Martedì ho acquisito il 100% dell’Alma Juventus Fano 1906 da Claudio Gabellini e subito dopo ferragosto conto che la mia banca, la Monte dei Paschi Siena, provveda come da richiesta a sostituire anche la fideiussione bancaria depositata in Lega Pro all’atto dell’iscrizione al campionato – ha spiegato lo stesso Enrico Fattò Offidani dopo i saluti di rito – Ho già avuto modo di dire che se sono qui lo devo anche al mio predecessore, che ha gestito egregiamente la società sotto l’aspetto finanziario. Ho calciato il primo pallone a 5 anni e quando a 6-7 incontrai per le strade di San Benedetto l’Inter di Mazzola e Facchetti fu un’emozione indescrivibile. Ho anche giocato, a livello dilettantistico. Non ho però mai lavorato in questo mondo, questo per me è l’esordio assoluto, non ho competenze specifiche e non sono un mecenate. Sono un imprenditore a cui piace il calcio, invogliato a provare questa esperienza. A determinate condizioni, che ho trovato appunto a Fano. Una società sana, rispettata ed espressione di una piazza con una tradizione calcistica importante, appassionata ma con le giuste pressioni. A tal proposito posso dire che mi ha fatto un immenso piacere scambiare due parole coi tifosi prima di entrare in conferenza stampa, come pure dialogare coi fanesi che ho incontrato in questi giorni. Credo infatti molto nel dialogo, nel confronto. Quanto al nostro progetto, lo abbiamo pensato con un respiro di 3-5 anni. La priorità sarà quella di consolidarci in C, sapendo che è una categoria dove si viaggia in perdita e facendo sì che siano il più contenute possibile, dopodiché, un passo alla volta e senza fare voli pindarici, cercheremo di alzare l’asticella della ambizioni. Degli aspetti tecnici si occuperà comunque il direttore sportivo Mauro Traini, io supervisionerò tutto ma non metterò bocca. A meno che non mi voglia prendere Ibrahimovic, ed allora mi toccherà più che altro chiamare il 118 (ndr risata). Fondamentale sarà anche lo sviluppo del settore giovanile. Tema per altro alquanto caro anche a Gabellini, tant’è che continuerà a sostenerlo>. A precisa domanda Fattò Offidani ha chiarito anche il collegamento con Life Quality Project, l’organizzazione su scala mondiale fondata dal padre Alfredo. <Mio padre, che è scomparso a gennaio, era una persona un po’ particolare – ha premesso – Era animato da un forte desiderio della ricerca personale, interiore. Ad un certo punto di questo suo percorso ha quindi deciso di creare una sorta di filosofia, sintesi delle sue varie esperienze. Una sinergia di scienze, tecniche di meditazione. E’ nato così Life Quality Project, diffusosi a macchia d’olio su scala mondiale. La sua espansione ha inevitabilmente fatto parlare di sé, ha ricevuto anche accuse di essere una setta. Non c’era però nulla di strano, nessuna stregoneria o altro che andasse contro la religione. Comunque sia qualche anno fa io e mio fratello l’abbiamo trasformata in un’attività commerciale, fornendo di fatto consulenze a chi si rivolge a noi per condividere queste idee. Siamo nel campo della cosiddetta “New Age”, che ha più presa negli Stati Uniti che dalle nostre parti. Il grosso della mia attività imprenditoriale è proprio là e in Messico, comprendendo anche business di tipo immobiliare e import export>. Traini è quindi entrato più nelle questioni di campo, ribadendo massima fiducia al tecnico Marco Alessandrini ed al gruppo dei reduci della sofferta quanto meritata salvezza a scapito del Ravenna. Agli undici sotto contratto proverà ad aggiungere pure Pasquale Di Sabatino e Valerio Zigrossi, anch’essi tra gli artefici della permanenza nella categoria. Nel mirino ovviamente qualche altro over, per dare sostanza ed esperienza ad una rosa che resterà mediamente giovane. Presto parlerà con l’Ascoli, ambiente che conosce a fondo essendo ascolano ed avendo costruito la squadra che vinse il campionato di C gettando le basi per il salto in A, per il prosieguo di una collaborazione ritenuta proficua. Ha anticipato però che non sarà la sola, non per niente si vocifera di contatti con la Fiorentina. Da lunedì inizierà frattanto il rito dei tamponi e dei test sierologici, dopodiché appena ricevuti gli esiti scatterà la preparazione precampionato allo stadio con annesso ritiro a Villa del Prelato. Chi vivrà, vedrà.