Uni.Co Confidi: Rispetto al periodo di gennaio-febbraio 2020 c’è stato un incremento del 187% di risorse deliberate tra credito diretto, fideiussioni dirette e garanzie
Il direttore generale Mariani (nella foto): “Oltre a facilitare il rapporto banca e PMI, vogliamo affiancare gli imprenditori nella gestione di impresa”
Sono quasi 36 i milioni di euro che nel primo bimestre del 2021 Uni.Co, (il Confidi delle Marche), attraverso la propria garanzia o in maniera diretta, ha permesso di fare arrivare alle PMI marchigiane. Un aumento del 12% rispetto al credito ricevuto dalle imprese marchigiane nello stesso periodo del 2020, che si attestò intorno ai 32 milioni. Dietro questo incremento di risorse, c’è il ruolo determinante dello stesso Uni.Co che si è impegnato, tra credito diretto, fideiussioni dirette e garanzie per quasi 30 milioni di euro, ben il 187% in più rispetto a quanto fatto nello medesimo lasso temporale del 2020.
Sempre raffrontando i mesi di gennaio e febbraio tra il 2020 e il 2021, si evince come in questo nuovo anno Uni.Co abbia sostenuto per il 51% l’artigianato, per il 27% il commercio, per il 12% l’industria e per il 4% l’agricoltura. Il restante 6% è suddiviso tra il mondo dei servizi, dei professionisti e della cooperazione. Osservando la destinazione territoriale degli importi deliberati da Uni.Co, al primo posto c’è la provincia di Ancona con quasi 9 milioni di euro, seguita da Macerata con una cifra vicina agli 8 milioni di euro, poi Fermo con più di 5 milioni di euro. Infine, Pesaro Urbino e Ascoli Piceno vanno a braccetto nelle ultime posizioni, ciascuna con meno di 4 milioni di euro.
Da questo quadro è facile intuire come sia indispensabile agevolare l’accesso al credito per le Pmi marchigiane. Per questo motivo, Uni.Co, il Confidi delle Marche, rimarca la volontà di rendere fluido il rapporto tra mondo imprenditoriale e il sistema bancario tratteggiando gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi.
Il direttore generale Paolo Mariani crede che “in questo momento abbiamo davanti delle prerogative da raggiungere: oltre a portare a termine il progetto aggregativo che è partito nel 2018, vogliamo lavorare con maggiore convinzione sulla logica consulenziale. Tra i nostri punti di forza non c’è solo la facilitazione al credito, ma anche il desiderio di essere utili anche su altri settori che riguardano l’attività aziendale, tra cui la gestione della ‘crisi di impresa’. Considerato che non vanno in difficoltà esclusivamente i grandi gruppi industriali, affianchiamo le aziende di medie e piccole dimensioni per affrontare le situazioni più critiche attraverso una visione sartoriale, affinché venga messo a punto un piano di interventi che conduca l’impresa fuori dall’impasse”.
Quello che rende Uni.co un interlocutore privilegiato è l’aderenza con le necessità dell’azienda. “Abbiamo la competenza necessaria per essere i partner adeguati consentendo alle imprese marchigiane di guardare al futuro con coraggio”.
Tra i propri elementi caratterizzanti, Uni.Co vuole rendere ancora più protagonista il socio. “Avvertiamo l’urgenza di essere più performanti, mettendo al centro del progetto il nostro socio che ci deve vedere come un alleato con cui condividere un percorso. E’ infatti nostra intenzione frequentare il territorio, al fine di affiancare strutturalmente le imprese con l’obiettivo di aiutare le stesse a generare valore. Crediamo dunque che sia fondamentale tornare a presidiarlo ‘sporcandoci le mani’ e ripristinando un rapporto, vitale, tra tessuto produttivo e sistema finanziario, con quest’ultimo da sempre abituato ad un dialogo osmotico con la sua terra d’appartenenza”.
Uni.Co punta a rafforzare la propria presenza nelle Marche, alzando lo sguardo “verso altre zone geografiche, tra cui l’Umbria e l’Abruzzo che hanno un contesto economico molto simile al nostro, composto da aziende di medie dimensioni che rappresentano il cuore propulsivo. Questo ambiente operativo offre occasioni che Uni.Co vuole sfruttare e veicolare”.
A proposito degli interventi da adottare affinché le aziende marchigiane tornino a correre, Mariani ritiene che “occorre investire sul digitale, sulla logistica e sulla internazionalizzazione. Facciamo in modo che le micro, le piccole e le medie imprese resistano e tornino ad investire. Dobbiamo fare squadra in un territorio nel quale la regola è stata la frammentazione. Serve un lavoro sinergico tra amministrazione regionale, corpi intermedi come Uni.Co, imprese e banche, in una visione prospettica, condivisa e concertata. Le premesse sono buone, visto le intenzioni messe in campo dalla nuova giunta regionale. Noi vogliamo essere un elemento di sostegno e supporto per l’Ente Regione con l’obiettivo di rafforzare lo spirito d’impresa e riconsegnare alle Marche la leadership avuta in passato”.